Nasodoble, lo sdegno dei sardi in “Cazz boh”

I sassaresi Nasodoble tornano con il singolo Cazz boh, «una canzone condita di riso sardonico che mette a fuoco il disastro politico, sociale, mafioso, militare e industriale della Sardegna degli anni zero» come Di questo pezzo è stato girato un video a cui prendono parte alcuni tra gli artisti più amati dell’isola: Ilaria Porceddu, pianista e interprete, già protagonista della prima edizione di X Factor e del Festival di Sanremo 2013, il rocker Joe Perrino, leader di Joe Perrino & the Mellowtones e dell’Elefante Bianco, Beppe Dettori, ex cantante dei Tazenda e Francesco Piu, virtuoso chitarrista blues.

Cazz boh è un video ironico, divertente e inusuale anche nella tecnica con la quale è stato girato: un virato b/n con isolamento del colore su singoli oggetti: gli occhiali del cantante, le mutandone di un chitarrista dormiente, la camicia da notte della nonna o la bocca rossa e sensuale della cantante.

Il singolo fa parte del nuovo album dei Nasodoble SeMiCerchi: un disco discolo, intriso di una sardità che è ricerca musicale, identitaria e internazionale. Un modo per immaginare una geometria dell’esistenza, un cerchio aperto, la migliore forma, probabilmente, nella quale trovare un antidoto alla solitudine profonda in una società che sparpaglia malamente le anime, che disunisce le intenzioni sociali e comuni; ad un modello di convivenza teso alla disgregazione dei sentimenti e del coraggio di esistere, al miraggio estetico della perfezione delle figure chiuse, che escludono a priori.

«Perché un cerchio è cerchio se sei dentro… ma noi, che in cerchio ci balliamo da millenni, sappiamo che il cerchio perfetto è dentro e fuori, è il suo dentro e anche il suo fuori. É un posto ballabile in cui ci si può cercare e cerchiare, stringersi e aprire, parlarsi, danzarsi, girare, volarsi, condursi, accogliere un nuovo danzatore e finalmente morire. Un cerchio d’ombra, cerca l’asino che si dichiara alla sua albera, tanti cerchietti genera il sasso che cade in acqua. Cerchi in superficie che nascono dalla profondità e dall’abisso. Undici brani per cercare e cerchiare l’essenziale diversità dei tutti» racconta la band.

Di seguito il video di Cazz boh.

 

Via Ufficio Stampa




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