Le ragioni che possono spingere un cantante a finanziare autonomamente i propri dischi sono disparate, si sa. Nella maggior parte dei casi si debutta come indie act quando le compagnie discografiche, major o subordinate che siano, si dimostrano poco interessate a quanto viene proposto; talvolta ci si reinventa indie quando l’esigenza di svincolarsi da direzioni imposte dagli esecutivi si fa prorompente al punto tale da spingere l’artista di turno verso progetti paralleli, con o senza l’approvazione della label (Kylie Minogue e Charlie XCX ne sono esempi recenti). Ci sono poi volte in cui l’artista rifiuta a priori il monopolio/supporto delle grandi aziende, e decide di sovvenzionare da sé la propria musica godendo della piena libertà di visione, scevra da condizionamenti esterni: è questo il caso di Femme. Continua la lettura di Femme: «Amo il pop quando è imprevedibile»