Farà discutere non poco The Meaning of Mariah Carey, l’autobiografia ufficiale della cantante in uscita il 29 settembre e scritta con l’aiuto dell’attivista Michaela Angela Davis edita dalla Andy Cohen Books negli USA e in formato digitale da Audible.
Un racconto nudo e crudo, lontano dall’immagine tutta glitter e paillettes che spesso Mariah Carey dà di sé. Fra le tante vicende affrontate troveranno spazio gli atti di bullismo reiterati da parte di compagne di ginnasio contro la star per il solo fatto di essere figlia di una coppia interraziale e il rapporto tossico con la sorella maggiore, Allison Carey, colpevole di aver più volte traumatizzato Mariah spingendola ad assumere cocaina, cercando di farla prostituire per puro diletto, a soli 12 anni, e ustionandola con una tazza di tè bollente.
Il matrimonio con Tommy Mottola
Non mancherà un lungo capitolo dedicato al matrimonio celebrato nel 1994 con l’allora presidente della Sony, Tommy Mottola, che degenerò in una vera e propria condizione di schiavitù psicologica per la Carey a causa della malsana gelosia dell’ex marito, talmente possessivo e invadente da trasformare la casa coniugale in una prigione a 5 stelle stracolma di telecamere e sorveglianza (soprannominata Sing Sing come il famoso carcere della California). Nel libro si parlerà inoltre della relazione adulterina, ma salutare, tra Mariah e il giocatore di baseball Derek Jeter, dalla quale nacquero capolavori come The Roof e My All.
La rivalità con Jennifer Lopez
Tra le 368 pagine dell’attesa autobiografia spazio anche a temi più leggeri e di puro gossip come l’accenno all’eterna rivale Jennifer Lopez, che non sarà mai nominata esplicitamente da Mariah, bensì citata attraverso la scaltra perifrasi ’un’altra artista della Sony (che io non conosco)’, in riferimento alla celebre risposta che proprio la Carey diede ad un intervistatore tedesco, nel 2003, quando le venne chiesto di spendere qualche parola su Beyoncé e J-Lo.
Francesco Cappellano ed Emanuele Corbo