Lady Gaga: cambio di rotta a sorpresa con ‘The Cure’




Negli ultimi due anni una nuova tendenza musicale ha contaminato il panorama mainstream europeo e d’oltreoceano, prima permeando in sordina e poi esplodendo ovunque, al punto da diventare l’ancora di salvezza per tutti coloro che siano in cerca di una discreta hit. Parliamo, nella fattispecie, di un subgenere della deep house popolarizzato da DJ come Kygo e Skrillex e dal trio dei Major Lazer, che si è pian piano infiltrato nella scena commerciale e che, oggi, è convenzionalmente noto come ’’tropical pop’’. L’ultima a cedere al fascino di questo sempre più dozzinale trend è stata, a sorpresa, Lady Gaga con il nuovo singolo The Cure

La superstar dalle origini sicule ha tenuto due concerti lo scorso 16 e 22 aprile sul palco del Coachella Music Festival, organizzato come ogni anno nella città di Indio, in California, e ha colto in contropiede gli astanti includendo il brano inedito nella già variegata setlist e presentandolo durante entrambi gli show. La strategia è apprezzabile, non ci sono dubbi: ciò che ha, piuttosto, spinto molti a storcere il naso e alzare il sopracciglio al primo ascolto è il palese tentativo, da parte dell’avveduta Gaga, di inseguire con questo nuovo pezzo le sonorità più in voga, saltando al volo sull’affollata carrozza dell’omologazione e guarnendo, a modo proprio, la pietanza più succulenta del momento, con ingredienti ormai accessibili a chiunque.

The Cure è stata scritta dalla cantante assieme al chitarrista e amico Lukas Nelson sulla base di una strumentale prodotta da Nick Monson e dai Detroit City, un misterioso duo dietro il quale si celano in realtà uno storico collaboratore della Germanotta, Paul Blair, meglio noto come DJ White Shadow, e il suo pupillo Mark Nilan. Lo scopo per il quale questa canzone ha raggiunto iTunes e ogni angolo del web, a poche ore dal debutto al Coachella, è abbastanza prevedibile: ovviare al mezzo fiasco dell’ultimo album di Gaga, Joanne, dando nuova linfa a un progetto che, malgrado il successo delle prime settimane, sta languendo negli anfratti sempre più remoti della Top 200 di Billboard e delle classifiche mondiali. Del resto, sono bastati due singoli dal disco, Perfect Illusion e Million Reasons, per decretarne le non troppo felici sorti (il brano John Wayne, nonostante il video pubblicato a ridosso della performance al Super Bowl, non è mai stato spedito alle radio come terzo singolo ufficiale). A Gaga serviva qualcosa con cui provare a risvegliare l’interesse del grande pubblico, non solo quello sempre vigile dei fan e degli estimatori del country/folk.

Cover del singolo “The Cure”

Ecco allora la svolta, plausibilmente dettata dai piani alti della Interscope Records: ’’Dlin dlon: ricordiamo ai signori viaggiatori che l’ultima corsa della linea ’Play It Safe’ è in partenza al binario Tropical’’. Gaga ha perso il cappello rosa da cowgirl mentre scendeva di corsa per le scale mobili, e non ha cercato di recuperarlo. Ha dovuto lasciare da parte l’alter ego Joanne con cui onorava la memoria della defunta e mai conosciuta zia paterna (dalla quale ha ereditato non soltanto due nomi, Stefani e Joanne, ma anche velleità artistiche, a sua detta) e ha servito un piatto facile seguendo, appunto, la ricetta più inflazionata del periodo. Come la regola del tropical pop impone, a scandire le prime note di The Cure è quel trito e ritrito campionamento vocale dal tono acuto e dal suono flautato che torna ad espandersi sul pezzo anche dopo ciascun ritornello, magistralmente composto e avvolto da una brezza sintetica in puro stile Chainsmokers, mentre a guidare le strofe sono delicati finger snaps uniti al battito placido e metallico di un vibrafono, lo strumento caraibico (simile alla marimba) a cui il nostro orecchio è ormai abituato. Grazie al distintivo richiamo esotico, la canzone è perfetta per la prossima estate, nonché ideale per la radiofonìa.

Sebbene non si sappia ancora nulla circa un eventuale videoclip di supporto per The Cure, nelle ultime ore le ipotesi relative a un EP già pronto a vedere la luce per promuovere l’imminente tour mondiale di Gaga si susseguono su forum e social media, convalidate peraltro da un paio di foto apparse sul profilo Instagram del produttore BloodPop e dichiarazioni rilasciate da DJ White Shadow a proposito di nuove tracce incise con la superstar nei mesi appena trascorsi.

In attesa di conferme, ricordiamo ai nostri lettori che The Cure è attualmente acquistabile su Apple Music e disponibile in streaming su Spotify e YouTube via Universal/Interscope Records.

Francesco Cappellano




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