Kygo: recensione del debut album “Cloud Nine”




Cloud Nine, album con cui il norvegese Kygo ufficializza il proprio debutto nella scena dance di tutta Europa (e non solo), è finalmente approdato nei negozi e sulle piattaforme digitali. Inizialmente prevista per il 12 Febbraio scorso, e successivamente posticipata al 13 Maggio, la release del primo disco del DJ/produttore ha premiato all’istante la pazienza di tutti coloro che attendevano di ascoltare il materiale inedito a cui Kygo ha lavorato per più di un anno.

Kygo Cloud 9
Kygo, cover dell’album “Cloud 9”

Cloud Nine include 15 inediti, interpretati da nomi di spicco personalmente scelti e approcciati dal produttore, ma quello che ci colpisce di primo acchito è l’immagine di copertina del progetto, vale a dire il disegno di un pianoforte, per nulla un caso, in quanto strumento musicale più caro al DJ dal quale gran parte delle tracce contenute nell’album sono nate e si sono gradualmente sviluppate.

Come molti ben sapranno Kygo è uno dei pionieri del trend musicale del momento, prima ancora che divenisse virale: quello della Tropical House a cui anche David Guetta, Diplo e Calvin Harris hanno ceduto di recente, aggiungendo alle proprie produzioni house ondeggianti sonorità tipiche del genere, xilofoni e suoni ariosi che donano la giusta dose di brezza estiva agli ultimi brani pubblicati. Prendendo, ciò nonostante, le dovute distanze dal rimbombo più aggressivo della club music, Cloud Nine è un album che accarezza l’udito, mirato principalmente a un pubblico che ama il dance/pop elegante, piuttosto che la mischia caotica delle discoteche e dei circuiti EDM.

A evidenziare questo importante distacco sono senza dubbio il ritmo disteso della ballata uptempo Happy Birthday (con John Legend), l’evocativa Im In Love (giocata tutta su un loop vocale che ripete il titolo del pezzo) e l’atmosfera chill out di Serious (interpretata da Matt Corby), per poi passare alla tanto struggente quanto inaspettata Fragile e al soul che trasuda dalla voce di Labrinth.

Naturalmente non mancano momenti più danzerecci come quelli suggellati dal flauto sintetico di Stole The Show, già candidato a divenire un tormentone estivo, il singolo Firestone (featuring Conrad Sewell), il cui beatdrop caraibico ha sedotto le radio italiane per più di un anno, e l’orecchiabilissima Fiction, traccia in cui Kygo emula lo stile del collega Avicii attraverso sintetizzatori euforici e percussioni galoppanti. L’altisonante Oasis, invece, riassume appieno il concetto più puro di dance emozionale grazie a un testo firmato da Sia e alla performance canora della britannica Foxes, resa evocativa da un mix di sequenze piano, archi sintetici e alterazioni vocali: il tutto sempre prodotto con la placidità e la morbidezza del sound distintivo dell’artista.

La popolarità di Kygo è tale da aver assicurato al DJ anche il brano Carry Me, frutto della collaborazione con il duo di autori che ha monopolizzato il panorama mainstream americano, Justin Tranter e Julia Michaels, plasmando successi recenti per Justin Bieber, Selena Gomez e Gwen Stefani, e svolgendo un ruolo cospicuo nel prossimo, attesissimo album di Britney Spears.

Con queste premesse, siamo certi che la strada per Kygo sarà lunga e piena di riconoscimenti, nonché decisamente meno impervia di quanto previsto.

Cloud Nine è disponibile dal 13 Maggio in tutti i negozi di dischi e scaricabile da iTunes, via Sony Music/Ultra Records. Di seguito la tracklist dell’album:

  1. Intro
  2. Stole The Show feat. Parson James
  3. Fiction feat. Tom Odell
  4. Raging feat. Kodaline
  5. Firestone feat. Conrad Sewell
  6. Happy Birthday feat. John Legend
  7. I’m In Love feat. James Vincent McMorrow
  8. Oasis feat. Foxes
  9. Not Alone feat. Rhodes
  10. Serious feat. Matt Corby
  11. Stay feat. Maty Noyes
  12. Nothing Left feat. Will Heard
  13. Fragile feat. Labrinth
  14. Carry Me feat. Julia Michaels
  15. For What It’s Worth feat. Angus & Julia Stone

 

Francesco Cappellano




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