Giordana Angi Chiusa con te (xxx)

Giordana Angi: «A Tiziano non avevo lasciato nemmeno il numero»




Dallo scorso 8 luglio è disponibile su etichetta Sugar Chiusa con te (xxx), il nuovo singolo di Giordana Angi. Con questo brano la 22enne franco-italiana, che in occasione della sua partecipazione a Sanremo 2012 dichiarò di avere iniziato a cantare in seguito ad un’apparizione in sogno di Britney Spears, inaugura una nuova fase artistica della sua carriera. Abbracciando infatti sonorità r’n’b ed elettroniche ha incontrato sul proprio cammino Tiziano Ferro, che ha creduto in lei al punto da decidere di produrla. A PopSoap Giordana Angi ha presentato Chiusa con te (xxx) raccontandone la storia che si snoda sull’asse Maldive-Milano e ha parlato del lavoro svolto con Ferro negli ultimi due anni.

Quale storia c’è dietro Chiusa con te (xxx)?
È stata scritta alle Maldive, dove quest’inverno ho avuto la fortuna di lavorare cantando di sera e facendo ogni tanto dj set. Non scrivevo da un po’, ma una notte, tornata in camera dopo una festa pazzesca, non riuscivo a dormire: avevo in testa la frase “e la notte va” (la canta, ndr), ho fatto una doccia ghiacciata e mi sono messa a sviluppare la melodia. Poi son dovuta rientrare a Milano perché avevo un incontro in Sugar e ho portato con me questa canzone.

E lì che cosa è successo?
C’era anche Tiziano Ferro in quanto mio produttore, e quando il team di Sugar mi ha chiesto se avessi composto brani nuovi dal nostro ultimo incontro risposi di sì, ma poiché Tiziano non l’aveva ancora sentito era giusto che lo ascoltasse prima lui.

Quindi?
Caterina Caselli e gli altri sono usciti a prendere un caffè, ho fatto ascoltare la canzone a Tiziano e in pochi minuti con il mio computer abbiamo fatto una base più decente. Il risultato finale è piaciuto a tutti, e da lì ho continuato a lavorarci: c’era un altro ritornello e Tiziano mi aveva detto di provare a cambiarlo, ad aprirlo, perché si manteneva sulla linea della prima strofa, così ho preso la mia tastierina, ci ho schiaffato un re maggiore e mi è uscito tutto il ritornello in fila!

Che cosa ti aspettavi da Tiziano quando lo hai contattato un paio d’anni fa?
Niente. Gli avevo mandato 3 demo su cd nella sequenza che speravo avrebbe poi ascoltato, con una lettera e una mia foto ma non avevo lasciato nessun recapito, quindi per trovarmi ha dovuto pure chiedere di me: ero talmente convinta che non avrebbe mai ascoltato nulla, e invece mi ha chiamato.

Perché hai cercato proprio lui?
Perché anche Tiziano è partito da uno stile simile al mio e così poco usuale per la musica italiana, per cui pensavo potesse capirmi. Poi anche il fatto che lui è di Latina, io di Aprilia… sai quelle cose che non c’entrano niente, però…

Che cos’altro pensi vi accomuni?
L’urgenza di scrivere, la voglia di raccontarsi. La scrittura per me è come essere a casa: ho vissuto un’infanzia piena di traslochi, mia madre è assistente di volo per cui per me scrivere è sempre stato un modo per ritrovarmi e capirmi meglio. Quando si mette nero su bianco con sincerità quello che si prova, rileggendolo ci si rende veramente conto di ciò che si è.

In questi due anni in cui avete lavorato insieme su quale fronte ti ha aiutato di più: vocale, sonoro, interpretativo?
Un po’ tutto, non mi ha mai imposto nulla, ha ascoltato con attenzione e ha detto quello che pensava. Ho sempre preso per oro colato ciò che mi diceva, anche perché erano consigli in cui mi ritrovavo, non mi ha mai detto una cosa che non sentissi vicina a me, eravamo sempre sulla stessa lunghezza d’onda.

Chiusa con te (xxx) è un pezzo molto passionale e sanguigno. Sei così anche nella vita di tutti i giorni?
Sì, l’amore per me è tutto. Sia in amicizia che in amore mi piace conoscere una persona, capire cosa c’è dietro un’attrazione, vivere il momento. Se c’è da buttarsi mi trovi già giù (ride, ndr).

Sei solita scrivere in tre lingue, ma per l’album a cui stai lavorando ti concentrerai solo sull’italiano?
Sì, perché la mia lingua è l’italiano e nella scrittura lo padroneggio sicuramente con più cura rispetto al francese e all’inglese. E poi il mio pubblico oggi è in Italia quindi sarebbe assurdo scrivere in un’altra lingua, perché voglio che mi si capisca. Ovviamente la speranza è che Chiusa con te si faccia anche in francese, in spagnolo… ma magari!

Nel 2012 hai partecipato a Sanremo tra i giovani, e ci hai riprovato anche nel 2015 con un brano musicalmente molto diverso: come mai questa svolta sonora, che in qualche modo si è riflessa anche nella tua immagine?
Nelle interviste di quel Sanremo ero io al 100%, quando mi sono esibita non so perché mi fosse venuto in mente di vestirmi in quel modo, mi sono snaturata: non serviva ma l’ho capito solo in seguito. La svolta è arrivata un anno e mezzo dopo, mi sono resa conto che la musica che ascoltavo non era quella che riproponevo, che non mi piaceva poi così tanto, e quando ho iniziato a comporre basi così diverse e ad abbracciare un prototipo di artista più internazionale è stato naturale per me cambiare da tutti i punti di vista.

Hai più sognato Britney Spears?
(Scoppia a ridere, ndr ) No non mi è più apparsa, se dovesse tornare qualcuno te lo faccio sapè! Quel sogno è abbastanza enigmatico, però è stato molto chiaro per me.

Ci aveva visto lungo!
Ahò sì, Britney avevi ragione!

 

Emanuele Corbo




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