Skunk Anansie Anarchytecture

Skunk Anansie: «Flirtiamo con l’elettronica ma restiamo rock»




Gli Skunk Anansie hanno pubblicato quest’oggi Anarchytecture (Carosello Records), sesto disco di inediti che arriva a più di 3 anni dal precedente Black Traffic. La band inglese, capitanata dalla carismatica Skin, ha presentato l’album alla stampa riunita a Milano: “Con questo disco andiamo dritti al punto, lanciamo messaggi molto chiari”, ha dichiarato.

Skunk Anansie Anarchytecture
Skunk Anansie, cover dell’album “Anarchytecture”

Conclusa l’esperienza (non proprio esaltante a dire il vero) come giudice dell’ultima edizione di X Factor, Skin è tornata a fare quello che le riesce meglio, ovvero del sano rock con i suoi fidati compagni di viaggio Ace, Cass Mark Richardson.

Anarchytectureultimo opus discografico degli Skunk Anansie, è stato prodotto da Tom Dalgety (già al lavoro con Royal Blood Killing Joke) e anticipato dal singolo Love Someone Else, presentato dal vivo alla finale di X Factor lo scorso 12 dicembre.

Il titolo del disco ha un significato diverso per ciascuno dei componenti della band: per Mark indica la volontà di creare canzoni strutturate rispetto a una situazione caotica, come quella vissuta dal gruppo l’anno scorso quando ha iniziato a lavorare ai nuovi brani. Per Skin invece assume un valore più personale: “Si cerca di vivere una vita il più strutturata possibile, avere una relazione, metter su casa, andare a fare la spesa insieme, ma un rapporto si basa su due persone che talvolta si comportano in modo folle. Per questo abbiamo voluto creare una sorta di casa di vetro per osservare il caos totale che regna al di fuori. Anche nelle nostre città la gente conduce una vita normale ma può succedere qualcosa di imprevedibile che sconvolge tutto. Questa sensazione oscura è presente nel nostro disco” ha spiegato la cantante.

E se si parla di sconvolgimenti è impossibile non pensare a quel che sta accadendo nel mondo negli ultimi tempi, e un gruppo così sensibile e attento alle problematiche sociali come gli Skunk Anansie non poteva girare la testa dall’altra parte e far finta di niente. “Più che una riflessione politica, in questo disco c’è un filo rosso costituito dall’osservazione di ciò che sta succedendo. In particolare mi preoccupa il fatto che ci sia una lotta tra ideologie diverse – ha ammesso Skin – È un album un po’ scuro, è vero, ma d’altronde non siamo un gruppo che canta di party e cose del genere”.

Musicalmente parlando Anarchytecture si presenta come un disco rock piuttosto asciutto, guidato dalla melodia e che non disdegna la contaminazione con l’elettronica“In realtà già in ‘Charlie Big Potato’ (da Post Orgasmic Chill, 1999, ndr) avevamo sperimentato con l’elettronica, ma perché vogliamo risultare freschi, contemporanei e interessanti agli occhi dei più giovani. Di fondo restiamo una rock band” ha precisato la frontwoman.

E come si rapporta un gruppo rock alla presenza della propria leader in un contesto televisivo e per di più pop come quello di X Factor?  Il bassista Cass non ha avuto dubbi in merito: “Skin si è comportata bene. Anzi questa sua esperienza ha fatto sì che fossimo meno pigri, ci ha indotto a lavorare al disco in maniera più rapida proprio perché il tempo a disposizione era minore”.

Domenica 19 gennaio gli Skunk Anansie saranno ospiti di Fabio Fazio a Che tempo che fa su Rai3 e presenteranno in anteprima il nuovo singolo: la splendida ballad Death To The Lovers che sarà in radio da martedì 19 gennaio.

Presto la band sarà in tour in Italia: il 17 febbraio all’Alcatraz di Milano (già sold out), il 14 luglio a Pistoia (Pistoia Blues Festival), il 15 luglio a Roma (Postepay Rock In Roma) e il 17 luglio a Piazzola Sul Brenta (Pd) (Anfiteatro Camerini).

 

Emanuele Corbo




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