Paola Turci

Paola Turci: «Non mi nascondo più»

È disponibile da ieri nei negozi tradizionali e in digital download Io sono (Warner Music), il nuovo album di Paola Turci che celebra 30 anni di carriera rivisitando 12 brani della sua carriera in chiave acustico-elettronica affiancati a 3 pezzi inediti (il primo singolo scritto da Bianconi e Kaballà Io sono, Questa non è una canzone e Quante vite viviamo). Un lavoro – prodotto da Federico Dragogna – che spoglia delicatamente i brani della cantautrice romana per coglierne l’anima, più che mai viva e vibrante grazie alla voce della Turci, vero strumento principe dell’opera. Con Io sono l’artista si mette a nudo non solo artisticamente, ma soprattutto umanamente, come dimostra lo scatto di copertina realizzato da Ilaria Magliocchetti Lombi : “Ho 50 anni, sono arrivate le rughe e finalmente non mi nascondo più”, ha dichiarato Paola Turci a PopSoap.

Paola Turci cover Io sono
Paola Turci, cover dell’album “Io sono”

Questo disco è anche un’occasione per tracciare un bilancio della tua carriera, sei soddisfatta del percorso fatto fin qui?
Mi ritengo fortunata, sto attraversando 30 anni di musica e faccio ancora dischi, ma ora è tutta un’altra cosa: mi ricordo le inquietudini che avevo quando ero giovane, quanto mi sentivo piccola e inadeguata. Ho vissuto gli anni in cui si poteva lavorare con lentezza e nei quali i contratti discografici duravano molto perché c’erano investimenti importanti; sto vivendo anche questo momento in cui si produce e si consuma tutto velocemente, e in fondo non mi dispiace. Mi piace quello che c’era, quello che c’è, immaginando quello che ci sarà.

È stato semplice approcciarsi a brani datati o hai trovato qualche difficoltà?
Inizialmente ero preoccupata, pensavo di non essere in grado di uscire dagli schemi con cui ero solita cantarli, anche se in realtà non canto mai in automatico, specie brani come Bambini: invece quando mi sono inserita proprio sulla base di quel pezzo, fatta di chitarre acustiche e un violoncello, era come se lo cantassi per la prima volta con una leggerezza che un po’ gli mancava e che replicavo nei live, ma mai nei dischi. È stato liberatorio e anche rivelatorio della bellezza di certe canzoni.

Come hai scelto i brani da inserire nella raccolta?
Leggendo adesso la tracklist penso che l’avrei potuta decidere in 10 minuti perché in fondo sono le canzoni che mi piacciono di più. In realtà il lavoro è stato lungo dal momento che non riesco a pensare contemporaneamente ai gusti miei, a quelli del pubblico e al contenuto di un disco, quindi devo tornare più volte su ogni traccia. Ho risentito tutta la mia discografia e ne ho selezionate inizialmente 40, e via via sono diminuite. Sono rimasti fuori brani a cui sono molto legata, come Candido e Stringimi stringiamoci, perché il risultato non mi soddisfaceva, ma li riprenderò durante i concerti.

Hai dichiarato che la veste acustico-elettronica che hai dato ai brani si avvicina al tuo modo di pensare la musica oggi. Come la intendi quindi?
Oggi ho la possibilità e la capacità di realizzare quello che voglio, anche grazie ai mezzi messi a disposizione dalla tecnologia. Un disco come Blue di Joni Mitchell è sempre stato il mio punto di riferimento acustico, così come le sonorità di Trentemøller o quelle più abbordabili dei Portishead e dei Massive Attack che in Italia sono i padri più famosi dell’elettronica. Ho fatto questo tipo di lavoro perché è il mondo che mi appartiene, anche se ascolto tantissima altra musica, compresa quella più giovane di Ed Sheeran e Sam Smith; e poi ci sono Le Luci della Centrale Elettrica, con cui condivido lo stesso produttore. Questo è il suono che porterò avanti d’ora in poi e che mi fa vedere il futuro.

Anche in tour rispetterai questa veste musicale?
Nei teatri sì, porterò la lettura esatta di questo disco. A fine mese usciranno tutte le date, nel frattempo ci sarà qualche altro appuntamento come quello del Primo maggio a Roma.

Oggi chi è Paola Turci, se dovessi completare il titolo del tuo disco?
Io sono esattamente quella che si vede in copertina. Sono una persona che ha finito di nascondere la propria fragilità e insicurezza, e che – arrivata a 50 anni – è finalmente felice e pronta ad iniziare la seconda e ultima fase della sua vita.

In questi giorni Paola Turci sta presentando l’album Io sono negli store delle principali città italiane. Questi i prossimi appuntamenti: il 22 aprile a Bologna (Feltrinelli piazza Ravegnana h. 18:30); il 24 Aprile a Roma (Discoteca Laziale Via Giolitti 263 h. 17:00); il 27 aprile a Napoli (Feltrinelli piazza dei Martiri h. 18:30); il 28 aprile a Verona (Feltrinelli di via Quattro Spade 2 h. 18:30); il 29 aprile a Padova (Feltrinelli di via San Francesco 7 h. 18:30); il 4 maggio a Firenze (Feltrinelli RED di piazza della Repubblica h. 18:30) ; il 7 maggio a Varese (Casa Del disco Piazza Podestà, h. 18:00); l’8 maggio a Bassano (Mediaworld – Via Capitelvecchio, 88/90 c/o Grifone Shooping center h. 17:30); il 10 maggio a Rimini (Mediaworld – Piazza Colombo, 3 c/o Centro Commerciale Romagna shooping Valley h. 17:30).

 

Photo Credit: Ilaria Magliocchetti Lombi

Emanuele Corbo




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