Parco Tittoni Desio

Marco de Marco presenta Parco Tittoni 2015

Dal 27 maggio al 5 settembre a Desio, nel cuore della Brianza, il festival di Parco Tittoni, giunto alla sua IV edizione, diventa contenitore di eventi che spaziano dalla musica live alla danza, dal cinema al teatro, dal relax all’animazione, con una programmazione rivolta ad un pubblico trasversale e all’insegna della condivisione con l’hashtag #belloda. Marco de Marco, responsabile della Coop. Mondovisione – che con Arci Tambourine in partnership con il Comune di Desio organizza le attività di Parco Tittoni – ha presentato a PopSoap l’edizione 2015 del festival.

Inaugurato il 27 maggio, il festival Parco Tittoni di Desio sta già registrando un grande successo. Qual è il filo conduttore di questa IV edizione, lanciata sui social con l’hashtag #belloda?
L’idea di quest’anno è quella di realizzare uno spazio che sia il più bello e piacevole possibile da fruire, con un’offerta varia che accontenti un pubblico molto vasto. Abbiamo deciso di coinvolgere sia artisti di grande livello sia personaggi più pop, cantanti amati da un pubblico più giovane ma anche quelli per un target più “attempato”.

Punto di forza del festival è sicuramente la location, villa Tittoni, villa di delizia settecentesca, ristrutturata dal Traversi nell’Ottocento, una vera chicca della Brianza. Come intendete valorizzare gli spazi esterni e interni?
Questo aspetto è importantissimo: il festival di Parco Tittoni non sarebbe quello che è se non ci fosse Villa Tittoni Traversi. Cerchiamo di valorizzarla in due modi: da un punto di vista prettamente estetico illuminando al meglio le pareti esterne con l’utilizzo di fari architetturali a led; per quanto riguarda le sale interne organizzando serate e concerti. Domenica 28, ad esempio, abbiamo ospitato la Tittoni Art Fair, una mostra-mercato d’arte dove gli artisti hanno riempito le sale del primo piano della villa con le loro opere. Grazie a occasioni come queste valorizziamo la villa che ci ospita.

Come è gestita l’organizzazione di una manifestazione che ha a che fare con il progetto del Parco delle Culture e che spazia dalla musica alla poesia, dal cabaret al cinema all’aperto, dalle serate “tropicali” a quelle teatrali? Quali sono i registi che lavorano dietro le quinte?
Poiché la programmazione è spalmata su 100 giorni, ci si lavora dall’anno precedente: a settembre finiamo il festival e da ottobre pensiamo all’edizione successiva. Ci sono diversi team che si dividono i compiti: c’è la direzione artistica, un team tecnico che si occupa degli allestimenti e della parte audio, e un team che progetta tutti gli step della comunicazione sia durante l’anno che in estate. Insomma, si lavora sodo. E da gennaio in modo particolare!

Moltissimi i musicisti e i cantanti presenti quest’anno, dai 99 Posse alla Bandabardò fino a Cristina D’avena & Gem Boy e gli Eiffel 65. Quale criterio è stato utilizzato nello scegliere e proporre questo cartellone musicale? Qual è il pubblico a cui intendete rivolgervi?
Il criterio della varietà è sicuramente uno dei fili conduttori di Parco Tittoni, ma per noi è essenziale soprattutto diventare un punto di riferimento per i cittadini. In quest’ottica è importante fare iniziative che possano essere fruite da un gran numero di persone: i concerti e gli spettacoli di Cristina D’Avena piuttosto che di Jerry Calà o di Davide Van de Sfroos sono eventi trasversali che attirano pubblico magari non da festival o da musica dal vivo, ma che canta e partecipa perché conosce l’artista. Ovviamente ci sono anche proposte a cui teniamo particolarmente da un punto di vista artistico e allora facciamo uno sforzo maggiore per farle “digerire”.

Considerata la grandissima varietà degli eventi proposti, quali sono, secondo lei, gli eventi imperdibili da segnarsi in agenda?
Nei prossimi giorni avremo i Modena City Ramblers (venerdì 3 luglio); ci saranno I notturni il 4 in coproduzione con Musicamorfosi, con cui abbiamo pianificato cosa fare, ad esempio un’orchestra di improvvisatori. Il 5 luglio a partire dalle 16:30 ci sarà Camden Town, un mercato di produzioni vintage; poi Cristina D’Avena la prossima settimana (11 luglio). Il 15 luglio da non perdere un festival di musica sperimentale a cui teniamo molto: si è tenuto a Milano per cinque anni ma da qualche tempo era stato dimenticato. Lo ospitiamo per dargli nuovo smalto.
Siamo appassionati di musica e proveniamo da un mondo di etichette indipendenti e di band underground: oggi che siamo qui nel ruolo di organizzatori di questo festival cerchiamo di mediare le nostre passioni con quelle che sono attività sensate da fare nel parco di una città.

La presenza di Expo ha in qualche modo influito nella scelta della programmazione di questa edizione? Non temete la “rivalità” con una Milano pienissima di eventi?
Ha influito nel senso che quest’anno è diventato più complicato trattare con le agenzie degli artisti per una serie di motivi, tra cui la presenza di molte location interessanti, la “concorrenza” con il Carroponte e il Magnolia – i nostri competitor tradizionali -, e il fatto che, con qualche soldo da Expo, molte città hanno deciso di fare un festival: c’è stato bisogno di più lavoro per ragionare sul cast, però alla fine sono convinto che un’abbondanza di queste iniziative sia meglio per tutti. Anzi, abituare il pubblico a questo genere di festival è positivo: ce n’è per tutti, non c’è una concorrenza reale.

Insomma siete soddisfatti di come si sta svolgendo il festival Parco Tittoni?
Assolutamente sì, siamo molto soddisfatti, e speriamo continui così. L’unica incognita il tempo, ma nessuno ha il potere di cambiarlo!

Il calendario completo del festival è consultabile all’indirizzo http://www.parcotittoni.it/calendario.html

Cristina Rendina




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