Nel pomeriggio del prossimo 30 giugno, quando nel Regno Unito sarà l’ora del tè, Kylie Minogue calcherà l’ambìto palco piramidale di Glastonbury, riservato alle ’Leggende della musica’ dalle 17 alle 19 dell’ultimo giorno del Festival. Potevano mai lei e la BMG lasciarsi sfuggire l’attimo e non approfittare dell’occasione nel modo più giusto (e prevedibile) che ci sia? Con una nuova raccolta di successi, dal titolo Step Back In Time: The Definitive Collection, annunciata ufficialmente il 2 maggio e in uscita il 28 giugno sulla scìa dell’ottimo responso riscosso dal precedente album in studio della Minogue, Golden, nonché utilissima a promuovere la breve tournée estiva che dal 20 giugno al 3 agosto vedrà la cantante australiana esibirsi in location all’aperto tra Inghilterra, Scozia, Belgio e Spagna, includendo nella lista delle 14 tappe l’evento musicale più atteso dell’anno in UK, tenuto nel villaggio inglese di Pilton dal lontano 1970.
Pop Precision Since 1987
Perché un nuovo Greatest Hits proprio adesso? Complice il Festival di ’Glasto’, il momento è quello più adatto a celebrare la longevità della carriera ultratrentennale di Kylie, ma al contempo necessario: del resto, ’Ultimate Kylie’ del 2004 e le edizioni fisiche di quell’opinabile ’The Best Of Kylie Minogue’ che la Parlophone Records diede alle stampe in fretta e furia nel giugno del 2012 (quando la Minogue partecipò al mega concerto organizzato davanti a Buckingham Palace per il Giubileo di Diamante di Elisabetta II) sono ormai fuori catalogo in ogni paese, Australia esclusa. Una nuova antologia pluricomprensiva è quindi d’uopo, sia per la gioia del fanbase, che ancora preferisce il feticcio del supporto fisico alle playlist ’fai da te’ su Spotify, sia per ricordare al pubblico medio la puntualità con cui, dal 1987 a questa parte, Kylie ha sempre contribuito a salvaguardare e arricchire la scena pop internazionale, offrendo un’immagine aggraziata, in costante evoluzione, sexy e mai fuori luogo, oltre ad un curriculum degno di nota, lungo 14 album in studio. Pop Precision Since 1987, per l’appunto, come recita la tagline presente sulla cover del disco.
La trovata messa in atto per l’annuncio della raccolta è a dir poco geniale, fatta di allusioni e indizi sparsi che, sostanzialmente, riconducevano al titolo scelto per il progetto retrospettivo. Tutto è partito con un conto alla rovescia durato fino alle 8 del 2 maggio, scandito da un orologio (parte integrante della copertina realizzata per la collezione, si è poi scoperto) apparso di punto in bianco sulla homepage del sito ufficiale della cantante, lo scorso venerdì, in cui i numeri sono sostituiti dalle 12 lettere che compongono il nome e cognome della popstar e le lancette girano in senso antiorario. Nello stesso tempo, Kylie ha aggiornato l’immagine del profilo sui tre canali social da lei più usati con uno scatto vintage del 1990, proveniente dal set del video di Step Back In Time, il secondo estratto dall’album Rhythm Of Love, da cui il Greatest Hits trae il nome. Postando, infine, quattro emoji su Twitter nella serata di lunedì, Kylie ha dato il suggerimento definitivo e anticipato il titolo della sua nuova uscita discografica.
L’inedito poco inedito
Step Back in Time è frutto di una sinergia fra BMG, Warner/Parlophone e Kylie in persona che, come abbiamo avuto modo di confermare qualche tempo fa, è detentrice unica del copyright su tutto il proprio repertorio PWL, dal 2016, e ha scelto l’attuale casa discografica per la distribuzione. A trainare la raccolta è la versione finale di un brano tecnicamente ancora inedito, sebbene familiare ai Lovers: New York City. Scritto a quattro mani dalla Minogue e da Karen Poole, e prodotto da DJ Fresh, il brano era originariamente nato per Golden nell’estate del 2017, ma venne in seguito scartato per via del sound poco affine alla svolta country pop del disco. Nonostante l’esclusione da Golden, New York City è diventata parte della setlist dell’omonimo tour intrapreso da Kylie a sostegno dell’album, aprendo addirittura una sezione del concerto ispirata alla stravaganza degli anni ’70 e alle notti folli e trasgressive dello Studio 54. Si tratta di un numero electro pop/funk in cui Kylie decanta virtù e bellezze della Big Apple rappando alla vecchia maniera, come usavano fare gli MC dei primissimi anni ’80, su una base musicale sorretta da una linea di basso che (nota più, nota meno) ci è capitato di sentire già in Love At First Sight del 2001. La canzone non è altro che lo scacciapensieri solare e brioso a cui la Minogue ama ricorrere nei momenti meno profondi e riflessivi della sua carriera, un pezzo senza lode né infamia, peraltro funzionale a stabilire una sorta di continuità tra il Greatest Hits e l’uscita del Golden Tour in home video, al momento priva di una data certa.
La rivincita di Kylie Minogue
Se da una parte l’assenza di ulteriori inediti, tracce rare e demo ha senza dubbio lasciato a bocca asciutta gran parte dei fan della diva, speranzosi di ritrovarsi fra le mani qualcosa di più inclusivo, dall’altra non si può negare che la ragion d’essere di Step Back In Time risieda e ruoti tutta attorno alla rassegna musicale di Glastonbury. Quello che Kylie ha con Glasto è un appuntamento rimasto in sospeso per la bellezza di 14 anni. Era il 2005 quando il patron della kermesse, Michael Eavis, scelse di affidare alla Minogue l’onere e l’onore di chiudere la 35esima edizione del Festival, nella serata del 26 giugno di quell’anno: Glastonbury avrebbe infatti rappresentato la tappa finale dello spettacolo itinerante che Kylie stava portando in giro per l’Europa, lo Showgirl Tour, una serie di concerti ispirati ai casinò di Las Vegas e ai numeri sexy del Crazy Horse che la cantante fu costretta a sospendere a metà maggio per sottoporsi ad un delicato intervento d’urgenza al seno, a causa di un tumore maligno diagnosticatole in tempo, e ricorrere a successive sedute di chemioterapia (a chiudere il Festival, sostituendo la popstar, furono infine i Basement Jaxx). Anche all’epoca, il tour intrapreso era a supporto di una raccolta di successi, Ultimate Kylie.
Ecco perché questo nuovo Greatest Hits e la data del 30 giugno non rappresenteranno soltanto un’occasione ghiotta per raggiungere un pubblico più vasto del consueto, ma anche una rivincita per Kylie, l’ennesimo schiaffo morale dato ad un nemico subdolo, ormai lontano, su cui la Venere tascabile ha definitivamente avuto la meglio.
Step Back In Time è già preordinabile sul web store ufficiale di Kylie Minogue, nella varietà dei suoi formati fisici, e su iTunes/Apple Music in versione digitale, via BMG Rights Management/Parlophone Records.