Reduce dalla pubblicazione, nel 2007, dell’album X che avrebbe dovuto rappresentare il grande ritorno di Kylie Minogue sulle scene dopo la lotta contro il cancro al seno, ma che all’atto pratico risulta per la critica e parte del fanbase come un tentativo riuscito a metà, la popstar australiana si mette al lavoro sull’undicesimo progetto di inediti con Stuart Price, uno che di successi pop-dance ne sa qualcosa (citofonare Confessions on a Dance Floor di Madonna).
All the Lovers, il trionfo del ‘Kylie moment’
Il primo assaggio del loro connubio artistico arriva alle orecchie del pubblico l’11 giugno del 2010, quando Kylie pubblica All the Lovers, singolo apripista dell’album Aphrodite. La traccia, scritta da Jim Eliot e Mima Stilwell, prodotta dal primo e impreziosita da Stuart Price per quel che riguarda il mix e i ritocchi finali, è una ballata che si apre come midtempo per poi schiudersi in un trionfo di electropop e diventa in un batter d’occhio un classico nella discografia della star. Merito anche di un epico breakdown che a ragion veduta viene catalogato come ‘Kylie moment’, ovvero la sezione di un brano che suscita un’emozione dirompente a metà tra la gioia incontenibile e quel nodo alla gola velato di melanconia che induce il pianto.
Kylie Minogue diventa Afrodite
Sebbene sia stato uno degli ultimi pezzi realizzati per l’album, Kylie sceglie All the Lovers come primo singolo perché rappresenta al meglio l’energia dell’intero progetto. Questa non è solo una canzone, è un inno d’amore, di inclusione e uguaglianza, e la Minogue, Afrodite dei tempi moderni, è la dea del pop scesa in terra nel tentativo (vano, verrebbe da dire col senno di poi) di rendere gli uomini migliori riportandoli a quello stato primordiale di concordia e purezza.
Il manifesto dei ‘Lovers’
Ben presto All the Lovers, che viene incisa anche in una versione spagnola intitolata Los Amores e contenuta nell’edizione in vinile del singolo, diventa la canzone manifesto dei fan della Minogue, che identifica i propri sostenitori come ‘Lovers’ e a cui immancabilmente dedica il brano nelle esecuzioni dal vivo.
Il video e la piramide dell’amore
A supporto della traccia viene pubblicato un videoclip diretto da Joseph Kahn girato per le strade di Los Angeles. Kylie, di bianco vestita, è il vertice di una piramide umana composta da donne e uomini che sensualmente s’agitano al muoversi delle sue braccia. Non ci sono amori di serie A e serie B: ogni forma d’amore è dignitosa e meritevole di essere celebrata alla luce del sole.