Venerdì 27 giugno i Sonohra hanno presentato alla stampa il nuovo singolo Cos’è la felicità (in fondo all’articolo la gallery fotografica), secondo estratto dall’ultimo album Il viaggio (disponibile nei negozi tradizionali, in digitale e sulle piattaforme streaming dallo scorso 22 aprile). I fratelli Luca e Diego Fainello sono cresciuti dal loro esordio nel 2008 con la hit L’amore e non è solo la barba a dimostrarlo, quanto la direzione musicale intrapresa. Tolti i panni della boy band, nell’ultimo anno e mezzo hanno lavorato a questo disco autoprodotto e suonato interamente da loro. Un progetto che guarda a musicisti quali Eric Clapton, Mark Knopfler e John Mayer e in cui i due artisti recuperano il loro amore per il blues e il folk: «Prima di diventare i Sonohra suonavamo nei locali sul lago di Garda per un pubblico di stranieri e facevamo proprio questi generi. Nei live ci divertiamo a proporre arrangiamenti ancora più folk rispetto a quelli del disco e inseriamo strumenti come il banjo e l’ukulele. E a quanto pare il folk sta tornando di moda, ce n’è traccia pure nella dance» ci ha spiegato Luca nello spazio di Indiehub di Milano, la location che ha ospitato l’evento. E gli anni della gavetta hanno dato i loro frutti, a giudicare dallo showcase con cui hanno intrattenuto i presenti. Di seguito l’esibizione di Cos’è la felicità, brano con cui hanno aperto il set.

Come mai avete scelto Il viaggio come titolo del disco?
Perché racchiude le esperienze vissute, i luoghi visitati, i viaggi intrapresi e le persone con cui siamo venuti a contatto nell’ultimo periodo. Sono dei viaggi anche sonori, ci sono brani che vanno oltre la durata delle tradizionali canzoni pop e dal vivo raggiungono i 7 minuti, di cui 4 strumentali e 3 cantati.

Non sono brani costruiti per le radio quindi…
Le radio sono molto vincolanti per un musicista, per questo quando scegliamo i singoli cerchiamo di realizzare delle radio edit, anche se il prodotto finale risulta sacrificato rispetto all’intenzione originale.

La title-track del disco vede la collaborazione di Enrico Ruggeri e dei Modena City Ramblers. Come sono avvenuti questi incontri?
Enrico gioca con noi nella Nazionale Cantanti, quindi lo conosciamo già da qualche anno ed è lui l’autore del brano. Per quel che riguarda i Modena City Ramblers siamo arrivati a loro tramite contatti comuni. Negli ultimi anni infatti ci siamo esibiti spesso a festival folk e blues. Collaborando con noi hanno dimostrato di sapersi mettere in gioco e rischiare.

Luca e Diego ci hanno regalato anche una “chicca” che eseguono spesso in concerto: la cover di Sultans Of Swing dei Dire Straits.

Emanuele Corbo