Avere un ospite d’onore come Marracash nel proprio singolo d’esordio non capita tutti i giorni, eppure è ciò che è successo alla venticinquenne Gloria Bennati. L’artista infatti fa il suo ingresso nel mondo discografico mano nella mano con il rapper sulle note di Vortice. Il brano, composto da Domenico “GG“ Canu, Sergio Della Monica, Sandro Sommella, con testo di Roberto Angelini e dello stesso Marracash, è stato prodotto dai Planet Funk, che ora stanno aiutando la cantante pratese a confezionare il suo primo disco. A PopSoap Gloria Bennati ha presentato il singolo e ha parlato dell’incontro con la star del rap.
Com’è nata la collaborazione con Marracash?
Tramite il mio manager che lo conosce e al quale ha proposto il pezzo. A Marracash è piaciuto il brano e sono piaciuta io, mi reputo davvero fortunata. Per un’artista appena nata come me è anche troppo (ride, ndr). Prima di incontrarlo mi aspettavo una persona rude, invece è un ragazzo sensibile e molto gentile. Abbiamo persino girato la scena del video insieme, e non me l’aspettavo affatto perché non era una cosa programmata. Mi sta anche dando tanta visibilità, non potrei chiedere di meglio.
Si è confrontato con te per la creazione della parte rap?
Ha scritto la sua parte dopo che era stato concluso il testo cantato da me. Le parole scritte da Roberto Angelini lo hanno ispirato molto, ha realizzato il suo contributo velocemente e a noi è piaciuto subito. Non c’è stato bisogno di cambiare nulla.
Il singolo è stato prodotto dai Planet Funk. Anche i brani che verranno dopo seguiranno questa scia del pop elettronico?
Sì, sto cercando di entrare in una fetta di mercato che nella scena italiana un po’ manca. Bisogna lavorare perché il pubblico ti riconosca e ti identifichi con un genere in particolare. Per molto tempo abbiamo cercato uno stile che si adattasse alla mia voce. Finalmente sento di averlo trovato, quindi anche gli altri pezzi seguiranno questa scia.
Qual è il vortice a cui fai riferimento con questo brano?
Quando Roberto Angelini mi ha fatto leggere il testo mi sono messa a piangere perché in quel periodo stavo vivendo proprio quelle emozioni. Capita di svegliarsi la mattina e farsi del male inutilmente perché non ci si piace, oppure per un amore finito, o un sogno che non si realizza. La vita a volte è un vortice, un circolo vizioso in cui ci feriamo di continuo e da cui è difficile uscire. Io ci sono riuscita ed è bellissimo, è una vera e propria liberazione. Bisogna stare attenti però: una persona sensibile a volte può ricaderci.
In passato hai studiato anche canto lirico, che cosa ti ha lasciato ora che hai intrapreso un’altra strada musicale?
Io ho iniziato con la musica leggera, poi un amico tenore mi ha convinto a provare con la lirica che ho studiato per 4 anni e ho scoperto che è liberazione pura. Ho avuto un maestro che mi ha insegnato a cantare non solo con la voce ma anche con il cuore. Da quel punto di vista nessun’altra esperienza è riuscita a darmi così tanto.
Come procedono i lavori sul disco e che cosa ti sta insegnando l’esperienza in studio con dei nomi così importanti?
Il disco mi sta dando tanto da fare, è un continuo mettersi in gioco. È difficile emotivamente perché voglio dare il massimo ma non è sempre possibile, in fondo siamo esseri umani. Inizialmente mi sentivo molto piccola accanto a professionisti del genere, poi ho capito che erano persone come me e quindi ho iniziato ad apprendere tutto ciò che mi davano. Ora mi sto trovando benissimo, hanno tirato fuori una parte di me che nessuno aveva mai scoperto, forse nemmeno io.
Progetti estivi? Ti dedicherai a chiudere l’album o farai anche qualche live?
Adesso sono a Londra per scrivere qualche altro pezzo; nel frattempo vediamo la reazione del pubblico in modo da decidere se andare avanti con il lavoro, ma penso proprio di sì. Per la questione live invece vorrei prima avere qualche altro pezzo da proporre insieme a delle cover. Ma stiamo progettando anche questo.