Zucchero nuovo album

Zucchero: «Il mio “Black Cat” è libero e anarchico»




Uscirà domani in tutto il mondo Black Cat (Universal Music), il nuovo album di Zucchero “Sugar” Fornaciari anticipato dai singoli Partigiano reggiano, in Italia, e Voci, all’estero. Il disco è stato prodotto, oltre che dallo stesso Zucchero, da 3 nomi di spicco del panorama internazionale: T Bone BurnettBrendan O’Brien e Don Was. 13 brani di stampo rock-blues tra i quali spicca, se non altro per la grande eco che la notizia ha avuto nelle scorse settimane, Streets Of Surrender (S.O.S.), la traccia scritta da Bono.

Zucchero Black Cat
Zucchero, cover dell’album “Black Cat”

Zucchero torna al suo primo amore musicale, il blues, con un disco che già dal titolo rivela la forte impronta “nera” del progetto. “‘Black Cat’ è il disco più nero che abbia mai fatto come suono” – ha spiegato questa mattina l’artista in conferenza stampa – “Per gli afroamericani il gatto nero è addirittura un simbolo di buon auspicio, ed esattamente come il gatto questo disco è libero, selvatico, anarchico”.

La libertà cui fa riferimento Zucchero è certamente quella dalle logiche discografiche. A 6 anni dal grande successo di Chocabeck, infatti, il cantautore ha deciso di non ripetere la stessa formula ma di recuperare l’approccio degli esordi, quando “non avevo nulla da perdere e non pensavo alle classifiche radiofoniche e di vendita”.

Nasce così Black Cat, in buona parte lavorato in analogico per restituire il calore dei posti in cui è stato realizzato: Los Angeles, New Orleans, Nashville e Memphis. Ad aiutare Zucchero nel dare vita ad un sound afroamericano sono stati ben 3 produttori (T Bone BurnettBrendan O’Brien e Don Was), eppure il risultato finale è potente, compatto ed omogeneo: “Volevo che l’album suonasse come un progetto unico pur nelle diversità di stile proprie delle 3 personalità”, ha sottolineato il cantante, “Sono amici tra loro e si rispettano, non c’è stata competizione e nessuno ha voluto prevalere sull’altro”.

Le grandi collaborazioni del disco non si fermano al livello della produzione: Mark Knopfler, infatti, impreziosisce con la propria chitarra Ci si arrende Streets Of Surrender (S.O.S.), brano scritto da Bono degli U2. A raccontare la genesi di questo pezzo è stato proprio Zucchero: “Ero andato a trovare gli U2 a Torino in occasione del loro concerto e Bono mi aveva proposto di duettare con lui in I Still Haven’t Found What I’m Looking For’. Mi ha poi chiesto come potesse sdebitarmi con me e gli ho allungato il provino di un brano per il quale sognavo un suo testo in inglese. Per un paio di mesi non ho più saputo nulla, ma qualche giorno dopo la strage di Parigi mi ha scritto dicendo di aver trovato la chiave per la canzone”.

Altri nomi, come Alejandro Sanz e il chitarrista hard rock giapponese Hotei, compaiono invece nelle versioni internazionali di Black Cat, rispettivamente nell’adattamento spagnolo di Fatti di sogni e in Ti voglio sposare.

A settembre Zucchero presenterà dal vivo i nuovi brani in 10 concerti all’Arena di Verona (già più di 70mila i biglietti venduti), unici appuntamenti live in Italia per il 2016. In seguito l’artista partirà per un tour europeo e si spingerà fino in Giappone: “Ora sono concentrato sulla band da portare in tour. Voglio ricreare il suono del disco, quindi senza sintetizzatori e simili. Saremo in 13 o 14 sul palco”, ha concluso l’artista.

 

Immagine di copertina: Giovanni Gastel

Emanuele Corbo




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