Francesco Guasti nuovo album

Francesco Guasti: «La vera musica è dal vivo, non in tv»

Francesco Guasti ha preso parte alla prima edizione di The Voice Of Italy nel team di Piero Pelù e proprio con il suo coach, una volta terminato il programma, ha iniziato una collaborazione che ha dato vita a Parallele (T.e.g. Srl/Artist First), il suo primo EP pubblicato il 5 maggio e anticipato dal singolo Piovono rose. A PopSoap Francesco Guasti ha presentato l’album e ha espresso qualche perplessità su come vengono gestiti i cantanti che escono dal talent show di Rai2.

Francesco Guasti
Francesco Guasti, cover dell’EP “Parallele”

Come nasce Parallele?
Parallele è figlio della mia passione per la musica e nasce dopo tanti anni di live con la band. È un insieme di storie che ho vissuto in questo lungo periodo in musica. Arriva a due anni di distanza da The Voice, esperienza dopo la quale ho continuato a collaborare con il mio coach Piero Pelù.

Qual è stato l’apporto di Pelù al tuo disco?
Piero mi ha dato una mano un po’ su tutti i fronti, mi è stato vicino con la sua esperienza musicale e un brano in particolare porta la sua firma. Io e il mio chitarrista avevamo un’idea per una canzone, siamo andati in studio da lui ed è nata Piovono rose, il cui testo è stato scritto proprio da Pelù.

Di che cosa parla questo singolo?
Dell’eterna lotta tra il bene e il male. Abbiamo scelto l’immagine della rosa perché se da una parte con i suoi petali rappresenta la purezza, dall’altra c’è l’insidia delle spine: bisogna stare sempre attenti a quello che abbiamo davanti, dipende da quale prospettiva osserviamo la realtà.

Nella tracklist c’è anche La favola di Adamo ed Eva di Max Gazzè, come mai questa scelta?
Sono cresciuto con i grandi cantautori come Guccini, Finardi, De Gregori, e penso che Max Gazzè sia uno dei più forti tra quelli moderni. Sono molto legato a questo brano, e credo che rispecchi bene la politica di oggi, quella del raccontare favole ai cittadini.

Piero Pelù quest’anno ha rimproverato la Universal (casa discografica legata a The Voice, ndr) di non seguire i ragazzi che escono dal programma di Rai2. Tu che hai vissuto l’esperienza in prima persona che cosa ne pensi?
Piero ha pienamente ragione. Io arrivando tra i finalisti ebbi l’opportunità di pubblicare un singolo con la Universal, ma non ci fu promozione. Mi chiedo perché si faccia un programma televisivo per trovare nuovi talenti se poi questi non vengono aiutati. Fino ad ora The Voice è stato un po’ fine a se stesso, chi ha gestito i talenti alla fine del programma non ha voluto investire più di tanto, ed è un grande sbaglio. In Italia bisogna avere le amicizie giuste, soprattutto in un programma bisogna essere “amici” di qualcuno. Ma sono convinto che la musica possa tornare a essere viva come un tempo soltanto con i live, suonando davanti alla gente.

Ma credi che anche nel format ci sia qualcosa da rivedere?
The Voice è un format molto forte televisivamente parlando, soprattutto le blind sono carine e divertenti, ma ci vorrebbe un appoggio in più una volta usciti dal programma. La televisione dà una notorietà che non è neanche facile da gestire. Io mi sono fermato due anni per fare questo disco e non ho sfruttato il momento della popolarità televisiva perché avrei snaturato il mio modo di essere: senza un album pronto avrei dovuto fare cover. La mia ambizione è sì suonare dal vivo, ma facendo sentire le mie canzoni.

In questi giorni stai portando dal vivo il tuo progetto. Che tipo di spettacolo è?
Sono dei concerti veri e propri durante i quali suono i sei brani del disco più altri due pezzi miei che però non sono contenuti nell’EP. Canto anche diverse cover che mi hanno formato musicalmente: brani di Francesco Guccini, Ivan Graziani e altri ma rifatti a mio modo. Mi piace dire che li ho “guastati”, sperando di non aver rovinato dei capolavori del genere.

Questi i prossimi appuntamenti dal vivo con Francesco Guasti: il 20 maggio al Nof Club  di Firenze, il 21 maggio al Rock’n Roll di Milano, il 29 maggio al Jarò di Calenzano (Firenze), il 25 giugno al River Pub di Quarrata (Pistoia) e il 27 giugno al Pork’n Roll di Argenta (Ferrara).

 

Emanuele Corbo




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