Veronica De Simone: «La musica e il mio istinto mi hanno salvato la vita»

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Solamente un anno fa si presentava al talent di Rai 2 The Voice Of Italy arrivando dritta in finale e classificandosi al terzo posto. Celebre la sua affermazione: «La Carrà tutta la vita» con cui scelse di entrare nel team di Raffaella. Veronica De Simone, nata a Massa Carrara nel 1989, in meno di dodici mesi si è ritrovata sul palco del 64° Festival di Sanremo dove ha portato, nella categoria nuove proposte, il brano Nuvole che passano e ha pubblicato il disco d’esordio Ti presento Maverick su etichetta Universal. PopSoap ha intervistato la giovane dall’inconfondibile caschetto biondo in concomitanza con l’uscita del nuovo singolo Tutto l’amore che ho, in rotazione radiofonica dall’11 aprile.

Parliamo del disco: chi è Maverick?
È un nickname che avevo adottato sui social network. Cercando in rete la traduzione di “cani sciolti” ho trovato Maverick che è diventato il mio simbolo, non solo perché amo i cani, ma perché credo che come loro abbiano un lato molto umano, così noi essere umani a volte ne abbiamo uno molto animalesco, un istinto primordiale. Questo nome definisce ciò che sono veramente: una persona che grazie all’istinto ha fatto delle scelte giuste nella vita, a partire dalla musica, da The Voice scegliendo “la Raffa” e così via. Perciò ho deciso di dedicare a questo il mio primo album.

Com’è avvenuto l’incontro col produttore Pietro Cantarelli?
Mi ha vista durante una puntata di The Voice mentre faceva zapping con il telecomando, io però l’ho saputo solo a fine programma. La scorsa estate si è messo in contatto con me per farmi ascoltare Nuvole che passano, brano che ho ritenuto straordinario da subito perché mi rappresentava in pieno senza che lui lo sapesse. Abbiamo quindi deciso di lavorare insieme ad un intero progetto che è diventato Ti presento Maverick.

Tutto l’amore che ho è il tuo nuovo singolo. Che cosa significa per te questa canzone?
È stato importante per me pubblicarla come secondo singolo del disco perché ne ho scritto io il testo e la musica, quindi racconta cose di me che a parole non riuscirei a dire. In questo modo posso farmi conoscere per quella che sono a tutti gli effetti, aspetto che so sta molto a cuore anche a coloro che mi seguono dalla mia partecipazione a The Voice. Il brano rispecchia ciò che ascoltavo da piccola, come il soul e l’r’n’b, e parla di come riuscire a non farsi cambiare il cuore dagli eventi negativi della vita, di fronte ai quali bisogna resistere.

Come si sopravvive allora al “terrore di vivere” di cui canti?
Dando tutto l’amore che si ha, naturalmente (ride, ndr). Per me l’amore e la musica sono quasi la stessa cosa, sono sentimenti che mi hanno davvero salvato la vita in certi casi. Ho vissuto situazioni che mi avrebbero potuto far diventare una persona molto diversa da quella che sono adesso, però – prima di tutto – non ho mai rinunciato ai sogni. Io sapevo che quello che volevo fare nella vita l’avrei realizzato; allo stesso tempo è importante anche avere la consapevolezza di quel che succede senza farsi prendere troppo dai sogni. Un buon mix tra le due cose fa andare avanti nel modo giusto.

Tutto l’amore che ho ha influenze soul e un’impronta british. Hai dei punti di riferimento a tal proposito?
Probabilmente quello che ho ascoltato in passato, che è quello che più o meno ascolto anche adesso, mi ha completamente travolto. Tra gli altri, amavo i Led Zeppelin e i Doors, ma per quel che riguarda il soul e dintorni uno dei miei grandi idoli è Amy Winehouse che è riuscita a fare qualcosa di nuovo, profondo e sensibile.

Qual è il bilancio dell’esperienza sanremese?
L’opportunità di Sanremo si è materializzata mentre lavoravo al disco. È un’esperienza tra l’assurdo e il sogno. Considerando che sono sulla scena da un anno mi si è aperto un mondo in pochissimo tempo, anche se me lo sono guadagnato con i denti. Mi rimarrà per sempre dentro, è un traguardo davvero importante alla mia età, per qualsiasi giovane e non solo. In quella settimana ho capito tantissime cose, come il fatto che il pubblico che già mi conosceva ha colto che stavo facevo questa cosa con il cuore. Ed è stato percepito anche dall’Orchestra che si è alzata in piedi dopo la mia esibizione, un momento bellissimo!

Quali sono state le principali differenze tra l’avventura a The Voice e quella a Sanremo?
Sono due contesti molto diversi, anche se ultimamente sembra siano quasi complementari. The Voice però resta un talent, Sanremo invece è talmente storico che anche se vuole diventare uno show televisivo l’importanza che le persone danno alle canzoni è sempre tanta. La prima quindi è stata un’esperienza divertente, la seconda molto più impegnativa, è una centrifuga di emozioni che ti travolgono in poco tempo.

Hai visto qualcosa della nuova edizione di The Voice?
Sì certo, non potevo non vederlo. Anche quando non posso seguirlo perché lavoro, poi mi metto al computer e recupero. Mi fa piacere che ci siano tanti artisti validi e a loro faccio un in bocca al lupo perché – almeno per me – non è stato affatto facile stare davanti alle telecamere e riuscire ad aprirmi; questi ragazzi invece ci riescono molto meglio. E poi c’è J-Ax che è fantastico!

Prima di lasciarci, ci saranno dei live estivi?
Sì, sulla mia pagina Facebook sto aggiornando il calendario degli eventi. A breve ci saranno due appuntamenti importanti: il 24 aprile a Roma alla Libreria Caffè N’Importe Quoi, e il 30 a “Donne in canto” a Brescia. Stiamo mettendo insieme nuove date e non vedo l’ora perché suonare live è la linfa vitale di ogni cantante.

Il videoclip di Tutto l’amore che ho è in esclusiva sul sito di Tgcom24, per visualizzarlo clicca qui

 

Emanuele Corbo

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