Uscirà il prossimo venerdì 27 gennaio, su etichetta La Peau Records, l’omonimo album di debutto del duo britannico Naives, coppia di giovani londinesi che con questo primo disco entra di diritto nella scena elettronica più cool del momento. Marc Jacc e Lapo Frost (questi i loro nomi) danno inizio alla loro avventura e carriera nel 2012, quando si conoscono in una discoteca parigina e si ripromettono di unire le forze in studio, a Londra, qualche mese più tardi. Marc è un polistrumentista e cantante, mentre Lapo suona il basso, è un DJ e ha un discreto talento nel maneggiare programmi digitali utili per la modulazione di suoni. Ispirati da un dipinto di Henri Rousseau, Il Sogno, appeso ad una parete dello studio di registrazione in cui si ritrovano, i due ragazzi cominciano dunque a produrre pezzi con l’aiuto occasionale del batterista Benji Huntrods, e influenzati sia dallo stile naïf del pittore sia dal fatto di essere degli esordienti nel panorama musicale, scelgono di chiamarsi Naives.
Noi di PopSoap abbiamo ascoltato il loro progetto, cogliendo fin dai primi ascolti le influenze che hanno guidato questi due ragazzi nella creazione di un album nel quale, fondamentalmente, a predominare è una tavolozza di generi dai colori sgargianti, che spaziano dal tropical pop (ormai un vero e proprio fenomeno di tendenza in campo commerciale) al funk moderno, fatto di bassi super sintetici e sfumature new wave.
N-A-I-V-E-S, questo il titolo dell’EP, regala così momenti di squisito electroclash, come il singolo W.I.G.O (acronimo per When I Grow Old) che attinge alle distorsioni sonore tipiche del repertorio dei Fischerspooner nei primi anni 2000, e brani come Fashion Pineapple che cavalcano in modo originale l’onda caraibica più in voga del momento mescolando una strumentazione semiorganica a sintetizzatori dal richiamo esotico. Crystal Clear, ultimo estratto dal progetto spedito lo scorso 6 gennaio alle radio italiane, seduce l’udito attraverso un electro pop sprizzante 80’s da ogni singola nota, in cui a catturare la nostra attenzione, specie durante il ritornello, è la timbrica di Marc che (inconsapevolmente o meno, non ha importanza) ricorda quella di Neil Tennant, voce dei leggendari Pet Shop Boys.
Ma in N-A-I-V-E-S compaiono anche numeri dalla produzione più urban inflected come la midtempo No Way, distinta da una synth line che saltella vivace sulla base e percussioni a metà strada fra hip hop e tribal beat che rievocano atmosfere degne di M.I.A. e Major Lazer. Hold Out, la canzone che apre il disco e che nasce proprio in quella sera del 2012 in cui la band comincia a muovere i primi passi, risente più delle altre tracce dell’ascendente esercitato sul duo dal dipinto di Rousseau, e il mood onirico del ritmo rende il tutto più che percepibile. Passando poi per Trampoline, esaltata da un groviglio di suoni dal volteggiare frenetico, quasi allucinogeno (non a caso è il frutto di una sbronza notturna), si giunge infine alla placidità sottomarina di Golden Shore, brano che chiude il disco tra melodie in falsetto, campionamenti acquatici e chiari riferimenti a Prince e Arcade Fire.
Complici il supporto radiofonico da parte dell’emittente BBC London e la fortuna di poter calcare il palcoscenico di Festival rinomati nel settore indie/alternative quali Bloc Party, Friendly Fires, Is Tropical e Slow Magic, i Naives hanno appena riscaldato i motori per intraprendere un viaggio che, siamo certi, li porterà abbastanza lontano. Di seguito, la tracklist dell’album e un paio di link utili per approfondire la conoscenza della band:
1. Hold Out
2. W.I.G.O.
3. Fashion Pineapple
4. Crystal Clear
5. Trampoline
6. No Way
7. Jugular Vein
8. Horizon
9. Golden shore
http://www.naives.co.uk
https://www.facebook.com/naives.london