La volpe dal cuore ribelle frega la talpa: pubblicati a sorpresa 6 brani dal nuovo album di Madonna




Madonna, cover dell'album "Rebel Heart"
Madonna, cover dell’album “Rebel Heart”

Sabato 20 dicembre 2014 è un giorno alquanto inconsueto per una release musicale, eppure una persona ha scelto tale data per pubblicare su iTunes e altri store digitali una piccola porzione del suo tredicesimo opus discografico, la cui uscita ufficiale è prevista per marzo 2015, cogliendo di sorpresa fan e simpatizzanti: questa persona è Madonna Ciccone e il suo nuovo album è Rebel Heart.

La Regina del Pop, incontrastata e incontrastabile, ha tuonato qualche sera fa dall’alto del proprio trono (e del proprio account Instagram), alla luce di uno spiacevole episodio di leakage prematuro, in seguito al quale ben 13 brani registrati per il nuovo disco sono apparsi in rete, illegalmente, spingendo gran parte degli internauti a premere il tasto download per ascoltarli: ´stupro artistico´ e ´forma di terrorismo´ sono state le parole con cui Madonna ha subito stigmatizzato sui social network l’accaduto, per poi redimersi e cancellare il relativo post quando ha plausibilmente letto le reazioni dei followers e realizzato di aver scelto parole troppo accese per dare voce alla propria stizza.

Come darle torto, ad ogni modo? Quello del leakage è un fenomeno con cui cantanti e case discografiche si scontrano da 14 anni esatti, vale a dire da quando il web è diventato veicolo ideale per il file sharing clandestino di materiale audiovisivo, e le volte in cui un cosiddetto leak è stato prevenuto, ad oggi, si contano su una sola mano.

All’origine di un simile flagello, tuttavia, c’è sempre una mente, una persona, una TALPA: nel caso di Madonna, la sorgente è nascosta nel suo entourage. Sebbene nessuna indagine interna sia ancora partita e benché alcuni siano convinti che alle spalle ci sia una subdola strategia di marketing ideata ad hoc, non è più un mistero il fatto che nella cerchia di Madonna aleggino un paio di membri dediti da diversi anni a vendere, in nero, materiale inedito riguardante la superstar (scatti privati, demo cestinate, brani non ancora finalizzati) a collezionisti disposti a sganciare somme di denaro alquanto elevate pur di ottenere quello che al pubblico generale non è permesso vedere e ascoltare.

Una volta venduto il materiale, la talpa di turno prende le (dovute) distanze dalle inevitabili conseguenze del proprio gesto, e cioè la successiva compravendita mediata tra fans, l’ampliamento del giro in cui il materiale inedito comincia a circolare e, dulcis in fundo, quando il gruppo diventa troppo numeroso, il leakage ad opera di un anello debole che rende foto e canzoni pubblicamente accessibili.

L’esempio più recente riguarda propro il nuovo album (al quale Madonna sta ancora lavorando): tutto risale a questa estate, quando non solo la talpa accede alle demo fino ad allora registrate, ma anche il computer del DJ svedese Avicii (che ha contribuito alla produzione di alcune tracce) viene hackerato.

Comincia a fluttuare tra le onde del web, seppure in privato, una cartella digitale comprendente circa 40 nuovi brani cantati da Madonna, cartella dalla quale viene man mano snocciolata, venduta e barattata metà delle canzoni tra insiders e collezionisti. Per quanto alla popstar e al suo team venga bisbigliato (invano) che qualcosa di illegale sta avvenendo, la compravendita dilaga e si attende da un momento all’altro che un leakage selvaggio abbia luogo, come successo a inizio di questo mese.

Le demo non ancora finalizzate e masterizzate della title track Rebel Heart e di Wash All Over Me (entrambe create a Los Angeles con DJ Avicii e una nutrita squadra di melodisti e parolieri scandinavi che include Vincent Pontare, Salem Al Fakir and Magnus Lidehäll) appaiono furtivamente on line e cominciano a sporcare il processo creativo, pur raccogliendo feedback positivi (una foto che ritrae un iPod ridotto in frantumi, postata da Madonna su Instagram qualche ora dopo l’accaduto, è emblematica di ciò).

La sferzata finale viene poi inesorabilmente inferta mercoledì 17 dicembre, quando altre 11 canzoni (compresa la versione demo del singolo scelto come apripista Living For Love) si materializzano sotto forma di MP3, per mano di un megalomane, e sono scaricate da mezzo mondo. A quel punto, il danno è ingente e senza precedenti; solo nell’estate del 2000 era accaduta una cosa simile, quando l’album Music iniziò a circolare sul caro estinto Napster tre mesi prima della pubblicazione (ma a quel tempo, si sa, internet era ancora strumento maneggiato da pochi): ergo, serve una soluzione immediata.

Madonna sa bene che ‘leakare’ prima del tempo una discreta quantità di pezzi dal prossimo disco, incluso il primo singolo, è come tirare via dal forno una torta quando non è ancora cotta! Pertanto, supportata dal manager Guy Oseary e dai piani alti della nuova etichetta, la Interscope Records, la cantante adotta una strategia di damage control, impeccabile, che si esplica in due fasi:

1) Precisare, via social media, che il materiale trapelato riguarda demo che sono state già scartate dall’album e demo la cui produzione è ancora un work in progress.

2) Prendere il pubblico in contropiede attraverso una surprise release (di cui eccellente maestra è stata l’anno scorso Beyoncé con il suo pluripremiato album omonimo), che prevede la messa in vendita su iTunes di 6 brani dal nuovo disco, coadiuvata dallo svelamento della cover e dal seguente comunicato stampa:

«Speravo di pubblicare il mio nuovo singolo Living For Love nel giorno di San Valentino, seguito dal resto dell’album in primavera: preferisco che i miei fan abbiano modo di ascoltare le versioni finali di alcune delle mie nuove canzoni, anziché quelle non ancora completate che stanno circolando.Vi prego di considerare queste sei tracce come un regalo di Natale anticipato».

Con il pre-order del disco si ricevono immediatamente 6 tracce
Con il pre-order del disco si ricevono immediatamente 6 tracce

Frutto della collaborazione tra Madonna e molteplici produttori dallo stile apparentemente inconciliabile quali Avicii, Diplo, Kanye West, Billboard (noto alle cronache per gli eccellenti contributi dubstep in Femme Fatale di Britney Spears) e le new entries Blood Diamonds e DJ Dahi, Rebel Heart si prospetta come un album dal sound eterogeneo e hardcore, ma coerente nel concept e nei messaggi di cui la Regina del Pop è portavoce: ribellione, abbattimento dei luoghi comuni, impertinenza, libertà di parola, delusione, risentimento, svago.

Già il primo assaggio è squisito: il sampler di 6 tracce acquistabile on line spazia dall’urban/electro di Illuminati (che ha perso il ritmo uptempo del demo, pur mantenendo la componente cupa e sinistra che lo distingue) alla Gospel House di Living For Love, in cui Madonna (accompagnata dal piano di Alicia Keys e dal London Community Choir) rende omaggio alle sonorità dance degli anni ’90 tornate in voga di recente, autocitandosi e reinventandosi ancora una volta, per poi esplorare generi a lei poco usi come il Dancehall estivo di Unapologetic Bitch (il cui testo è rivolto all’ex toy boy Brahim Zaibat) e la Trap Music non sense di Bitch I’m Madonna (che rinnova il patto di amicizia e complicità con la rapper Nicki Minaj), fino a riprendere la tanto acclamata folktronica di American Life, album del 2003, stavolta inaspettatamente mescolata alla Deep House in Devil Pray (esplicito manifesto antidroga nato come semplice brano country/pop) e cesellare il tutto con la ballata Ghosttown.

Una seconda manciata di brani sarà ascoltabile e scaricabile da iTunes a partire dal 9 febbraio 2015 e sarà seguita dalla release integrale dell’album a marzo.

Long Live The Queen.

 

Francesco Cappellano




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