Kylie Minogue 2007

Kylie: trapelati 39 brani dalle registrazioni di ‘X’




Quella del 3 febbraio 2017 è una data che ogni singolo fan della cantante australiana Kylie Minogue ricorderà per sempre. Come alcuni già sapranno, proprio due settimane fa un internauta rimasto anonimo ha deciso di elargire sul web una sorta di dono natalizio posticipato (che la comunità dei Lovers aspettava da ben dieci anni), nella forma di una cartella digitale contenente 39 brani nati durante le molteplici sessioni di registrazione tenute dalla Minogue per il decimo album in studio X, pubblicato a novembre del 2007. Si tratta, per l’esattezza, di demo provenienti dal famigerato CD-R da tre dischi di cui si sentiva parlare da tempo su forum e social media.

Kylie Minogue

La vicenda, riassunta per sommi capi, è questa: nel lontano maggio del 2007 un dipendente della Parlophone Records, ex casa discografica di Kylie, ruba da un computer dell’azienda un totale di 49 tracce provinate per X (supponendo si tratti di materiale già scartato) e masterizza di nascosto un set di tre dischi che regala, in seguito, a un’accanita seguace della popstar. Da quel triplo CD-R iniziano così a finire in rete le versioni non ancora ultimate di In My Arms (caldeggiato come primo singolo dal progetto), Fall For You (Version 2), Sensitized, Stars e Lose Control, leakate 6 mesi prima che l’album venga lanciato ufficialmente sul mercato, e ciò contribuirà (in parte) al mediocre successo riscosso dal disco sul piano delle vendite. Dopo un’indagine aperta dalla polizia postale, su richiesta della Parlophone, e il sequestro del PC della persona che aveva ottenuto le demo in anteprima, da quei CD non trapelerà più nulla, almeno per un po’. Ma ormai è tardi: le 49 tracce avevano già cominciato a circolare tra pochi eletti, collezionisti e fan della cantante, e nel corso degli anni, specialmente quando l’era di X sarà bella che andata, altri pezzi saranno condivisi illegalmente sul web, pur sempre con il contagocce. Almeno fino a quando qualcuno (probabilmente l’anello più debole della modesta catena di persone entrate in possesso dei file) non ha pensato bene di caricare su Dropbox buona parte delle restanti tracce contenute nel CD-R, mettendo in atto un leakage in formato maxi, proprio all’indomani della notizia (ufficializzata da Kylie, via Facebook) relativa al nuovo contratto discografico firmato con la BMG, che ha sancito la fine del sodalizio professionale tra la diva e la Parlophone Records dopo 16 anni e 7 album realizzati assieme.

Kylie Minogue

Ascoltando le varie canzoni leakate, una cosa appare più certa che mai: la mancanza di una direzione musicale ben precisa da seguire in quei mesi per X. Un’evidenza di cui, del resto, il medesimo disco è testimone nella forma che tutti conosciamo. Lo scopo primario dell’LP era quello di celebrare in pompa magna il grande ritorno di Kylie dopo la non facile battaglia vinta sul cancro al seno diagnosticatole nel 2005. Ragion per cui, chi si occupava dei pezzi da valutare per il progetto in fieri aveva diramato un brief a produttori e autori di mezza Europa (e non solo) affinché venisse raccolto il materiale più variegato possibile: quel CD-R non è altro che un riflesso di tutto ciò.

Noi di PopSoap vogliamo dunque entrare nel dettaglio.
Tra le demo scaricabili online compaiono in primis 4 scarti prodotti dall’allora esordiente Calvin Harris: Love Attack e When The Song Comes On, con le sue fisarmoniche digitali, benché alquanto ripetitive, sprizzano da ogni singola nota un’elevata dose di new wavesynth pop anni ’80 (influenze già manifeste nell’album di debutto del DJ scozzese, I Created Disco), mentre Like Love e What’s It Gonna Take vedono la voce di Kylie adeguare il proprio stile canoro su trascinanti sonorità electro funk, altrettanto care al primo Harris, che sarebbero andate a nozze con il revival anni ’70 in voga fino a un anno fa.

Ci sono poi alcuni pezzi R&B/hip hop, come You’re Hot e Come Down, firmati dagli americani Brian Kierulf e Josh Schwartz (coppia di beatmakers nota soprattutto ai fan di Britney Spears), e Ooh e Guess che rappresentano esercitazioni a tempo perso, volte a testare la dimestichezza della popstar in campo urban, più che canzoni vere e proprie. Sexual Gold, al contrario, viene ritenuta la perla inedita delle X sessions per l’inusuale veste electro house, esaltata da una linea di basso d’ascendenza dubstep che nel 2007 rappresentava ancora l’avanguardia, oltre che per il pimpante suono in stile videogame usato come intro (un omaggio a Love Action dei Human League?) e per il testo a metà strada fra erotico e sbarazzino (’’Let me slip into something more comfortable, like the contents of your mind / Wanna make reality of the fantasies I think about all the time’’).

Curiosamente, nel CD-R è incluso un mix alternativo di No More Rain, abbastanza diverso da quello finale di Greg Kurstin. Si tratta, difatti, della prima demo incisa a Stoccolma, prodotta da Bloodshy and Avant (Speakerphone, Nu-Di-Ty, Cherry Bomb). L’arrangiamento curato dal duo svedese (come del resto quello poi scelto per l’album) attinge lautamente al pop/rock psichedelico anni ’60, complice un breakbeat che suona molto simile alla batteria di Let Forever Be (1999) dei Chemical Brothers, a sua volta ripresa da Tomorrow Never Knows (1966) dei Beatles. Piacevoli da ascoltare anche i cori (in parte scartati) della coautrice Karen Poole durante l’inciso.

You Make Me Feel (da non confondere con la bonus track omonima di Body Language) è un pezzo originariamente offerto alla Minogue dal duo britannico dei Kish Mauve, composto dai coniugi Jim Eliot e Mima Stilwell (quelli di 2 Hearts, per intenderci). Sebbene avesse gradito la canzone all’epoca, prima di incidere un provino da tenere in serbo per X, Kylie si era avvalsa dell’aiuto dell’amico e collaboratore storico Richard ’Biff’ Stannard per riscriverne buona parte del testo, a causa di alcune allusioni al consumo di droga presenti nelle strofe (’’Minds are controlling me, think I’m gonna bend ’til I break in some way / 100 milligrams is all I need if you want me to stay’’). Escluso dalla tracklist definitiva del disco, il brano era poi tornato agli autori, come spesso accade, e la sua versione iniziale, cantata da Mima e non ancora edulcorata, aveva visto la luce nell’album d’esordio della band, Black Heart (2009), assieme all’altro singolo mancato della diva australiana, la formidabile Lose Control. Qui per ascoltare la demo di You Make Me Feel interpretata da Kylie.

Down è l’unico brano rimasto inutilizzato tra quelli che la popstar aveva inciso in studio con il danese Cutfather e il suo pupillo Jonas Jeberg (Like A Drug, All I See e Rippin’ Up The Disco avevano invece trovato collocazione nell’album). Musicalmente parlando, il demo rispetta la formula già seguita in altre produzioni del periodo, con l’evocativo synth pop europeo dei primi anni ’80 mescolato a percussioni martellanti e suoni tenebrosi, distintivi dell’urban beat americano, che nel 2007 dettavano legge in ambito mainstream.

Right Here, Right Now (terza canzone che la Minogue incide con questo titolo, se contiamo quella del ’91 presente nell’album Let’s Get To It e la più recente collaborazione con Giorgio Moroder) è una frizzante parentesi funky pop, curata da Richard Stannard, in cui trombe e chitarra elettrica donano il giusto guizzo di allegria spensierata alla traccia, nonostante Kylie si limiti in realtà a cantare le strofe e il bridge del pezzo, lasciando il ritornello alla coautrice Shelly Poole (sorella della più nota Karen e membro, insieme a quest’ultima, del duo inglese Alisha’s Attic negli ultimi anni ’90, che molti di voi ricorderanno anche come vocalist del brano house Borderline (2006) di Michael Gray).

Si passa poi a momenti di pura nostalgia disco con la moroderiana Classical Transit e il ritmo vivace della maliziosa I Can’t Help That, mentre la notturna Osmondosis rievoca le atmosfere più fosche dello Studio 54 attraverso una strumentale creata ad hoc dai Soul Mekanik (celebri per Rudebox di Robbie Williams) che campiona I, I, I della band The Osmonds (di qui il titolo del pezzo). Melodie distese e minimalismo elettronico si fondono invece nell’ipnotica Acid Min (una sorta di sorella minore di Overpowered di Róisín Murphy) e in Simple Boy, il cui testo, alla luce della recentissima delusione sentimentale causata dal tradimento dell’attore Joshua Sasse e dall’infelice rottura tra il promesso sposo 29enne e Kylie, suona tristemente attuale (’’Someone’s got to make a change / Turn around and walk away, can’t take it no more / It’s simple, boy’’).

Citate per ultime, ma non per questo meno importanti, spiccano le più autobiografiche Extraordinary Day e Something To Believe In, un’emozionante ballata uptempo, dalle liriche profonde, che cattura gli inevitabili e più che legittimi momenti di debolezza vissuti dalla piccola principessa del pop durante la convalescenza post chemio, svelando anche tanta gioia e voglia di vivere. (’’Can somebody please take these thoughts out of my head? ’Cause I don’t wanna go to bed, and I can’t sleep right / With every thing going round and round, I want peace / And something that lives up to all of my dreams, I simply wanna be’’).

Ad oggi, le canzoni trapelate dal CD-R sono in tutto 39; a mancare all’appello sono sette demo non cantate da Kylie, ma in ogni caso destinate a lei, il brano Hush Hush (vale a dire Sexual Gold inclusa per la seconda volta e con un titolo alternativo) e le versioni non masterizzate di Like A Drug e The One. Tuttavia, esiste un universo parallelo di brani registrati a quei tempi per X, e quel CD-R ne comprende solamente un quarto. A giacere ancora negli archivi della Parlophone, gelosamente custoditi, sono ad esempio due pezzi scritti da Karen Poole (Again & Again e Shamelessly Sexual) che Kylie aveva inciso con il duo inglese dei Groove Armada, per non parlare di altri inediti, registrati a Londra con nomi altisonanti quali Scissor Sisters, Goldfrapp e persino Daft Punk. Così come a non comparire nei tre dischi leakati sono le due tracce prodotte da Mylo (Spell Of Desire e In The Mood For Love), che vennero condivise per qualche ora su MySpace dal DJ in persona, stizzito nel vedere il proprio lavoro messo da parte a favore di altri, e due produzioni di Greg KurstinNothing Lost, Nothing Gained e Deepest Blue, malinconica midtempo electro pop sul punto di vedere la luce come lato B del singolo di The One, nel 2008, per poi andare persa in seguito a un ripensamento dell’ultimo minuto dei discografici.

Nella speranza che la Parlophone Records prenda (più prima che poi) l’iniziativa di raccogliere il materiale ancora inedito della Minogue in qualche compilation celebrativa, utile anche a ricavare introiti ora che la diva non è più parte della label, ecco l’elenco completo e dettagliato dei pezzi contenuti nel CD-R fresco di leakage:

1. Rippin’ Up The Disco 
2. Down

3. Nu-Di-Ty (Ruff Edit) 

4. Sexual Gold

5.Cherry Bomb (Ruff Edit) 

6. HeartBeatRock

7. When The Song Comes On

8. Guess

9. Ooh 

10. My Love Is Real

11. Classical Transit

12. I Can’t Help That

13. Acid Min

14. Osmondosis

15. Simple Boy 

16. One To One (Demo non cantata da Kylie)

17. Give Up To Love (Demo non cantata da Kylie)

18. Never Be Lonely (Demo non cantata da Kylie)

19. To The 9’s (Demo non cantata da Kylie)

20. 2 Hearts

21. Can’t Get Enough (Demo non cantata da Kylie)

22. No More Rain (Bloodshy and Avant Mix)

23. In My Arms 

24. Stars 

25. What’s It Gonna Take

26. Hush Hush (Titolo alternativo per Sexual Gold)

27. Fall For You (Version #1) 

28. Fall For You (Version #2) 

29. Don’t Know What It Is (Ruff Edit)

30. Right Here, Right Now

31. Ruffle My Feathers
32. Like Love

33. You Make Me Feel 

34. The One

35. Love Attack

36. Extraordinary Day 

37. Something To Believe In

38. Come Down 

39. You’re Hot

40. Sensitized 

41. Lose Control

42. Tell You Why (Demo non cantata da Kylie)

43. Like A Drug 
44. The Reason (Demo non cantata da Kylie)

45. Into The Light (Demo non cantata da Kylie)

46. Tell It Like It Is (Demo non cantata da Kylie)

47. Tell Me That It’s Over (Demo non cantata da Kylie)

48. We Are (Demo non cantata da Kylie)

49. Drop The Pressure (Demo non cantata da Kylie) 

Francesco Cappellano




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