Verrà pubblicato in Italia il 28 agosto su etichetta Atlantic Records I Cry When I Laugh, l’atteso disco d’esordio di Jess Glynne. L’album, che in UK uscirà una settimana prima, contiene la hit Hold My Hand (3 settimane al #1 in UK, oltre 350000 copie vendute e disco di platino in Italia), e il nuovo singolo Don’t Be So Hard On Yourself. Nella tracklist anche un duetto con Emeli Sandé.
Per Jess Glynne è finalmente arrivato il momento di presentare al pubblico il suo primo full length album, frutto di un percorso durato alcuni anni che prima l’ha vista prestare la voce a brani di successo altrui e poi interpretare le sue stesse canzoni.
Jess ha descritto il giorno della firma del suo contratto discografico come “il più felice e allo stesso tempo il più triste della mia vita”. Professionalmente, felice per vedere finalmente riconosciuto e rispettato un lungo lavoro per il quale aveva duramente lottato. Personalmente invece, era a pezzi per la fine di una relazione di oltre due anni che le aveva fatto mettere in discussione tutto.
C’è molto più di un modo, musicalmente parlando, di affrontare una delusione d’amore e con il suo album di debutto Jess Glynne ne ha esplorati molti. Nei dieci anni passati dall’uscita di Back To Black di Amy Winehouse (tra i punti di riferimento artistici di Jess), il pop inglese ha sviluppato una tecnica narrativa tutta sua nel documentare la fine di un amore. Quando Jess Glynne ha iniziato a mettere in musica i suoi sentimenti nelle canzoni di I Cry When I Laugh ha deciso di prendere una via alternativa alle ballad: “Volevo che questo album parlasse di speranza”.
Sono quattro le canzoni che costituiscono il cuore di I Cry When I Laugh. Di Hold My Hand vi avevamo già parlato, ed è il brano che ha trasformato Jess da frontwoman per alcune collaborazioni importanti (Rather Be su tutte, con i Clean Bandit) a superstar. È un inno alla positività scritto con la sua più stretta collaboratrice: Janeé “Jin Jin” Bennett. Don’t Be So Hard parla di leggerezza, di come “disegnare” un sorriso, mentre Gave Me Something parla di trasformazione, dell’aver sempre pensato di essere un certo tipo di ragazza e poi ritrovarsi ad esserne un’altra. Take Me Home, la traccia più lenta dell’album, tratta della capacità di elaborare i momenti tristi. E, infine, Jess Glynne si è concessa una ballad. Una delle tracce di chiusura dell’album – Saddest Vanilla – la vede duettare con la popstar inglese da milioni di dischi venduti, Emeli Sandé.
É una scommessa che, per il suo debutto, Jess Glynne ha voluto affrontare con precisione cristallina, lottando fra le lacrime ma sempre consapevole di una grande verità: oltre il dolore, la felicità è sempre possibile.
“Avevo bisogno di crederci. Avevo bisogno di fare l’album per raccontare una storia. Avevo bisogno che fosse come me’.‘Questo album parla di una ragazza che era spensierata, che ha avuto qualche problema, che si è trovata col cuore spezzato, e che ha trovato la sua strada attraverso questa esperienza, non con la tristezza ma con la speranza, e non lasciandosi mai scoraggiare”.
Questa la tracklist:
- Strawberry Fields
- Gave Me Something
- Hold My Hand
- Real Love
- Ain’t Got Far To Go
- Take Me Home
- Don’t Be So Hard On Yourself
- You Can Find Me
- Why Me
- Love Me
- It Ain’t Right
- No Rights No Wrongs
- Saddest Vanilla (feat. Emeli Sande)
- Right Here
- Home
- Bad Blood
- My Love (Acoustic)
- Not Letting Go (Tinie Tempah feat. Jess Glynne)
- Rather Be (Clean Bandit feat. Jess Glynne)
- My Love (Route 94 feat. Jess Glynne)
Via Ufficio Stampa
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