A noi di PopSoap la rapper australiana Iggy Azalea sta particolarmente a cuore. Ci piace perché ammiriamo le donne dotate di una certa tempra che dimostrano di avere le palle nell’opporsi ai propri dirigenti e perché siamo sempre vicini alle artiste ’’meno fortunate’’ in ambito mainstream; eppure, da un po’ di tempo a questa parte, pare proprio che la iella non abbia alcuna intenzione di abbandonare la controparte diafana di Nicki Minaj.
Un nuovo inizio per Iggy
L’ultima volta che abbiamo parlato di lei risale a giugno del 2017; in quei giorni la Azalea aveva appena dichiarato guerra all’ex casa discografica Def Jam per aver annullato la release del suo secondo album in studio, Digital Distorsion, in seguito al fiasco totale riscosso con i singoli Mo Bounce e Switch. Come se non bastasse, la versione non ancora ultimata del video girato per quest’ultimo brano, assieme alla cantante brasiliana Anitta, era sbucata in rete mettendo a dura prova la pazienza della rapper e spingendo il suo team a sospendere tutto e lasciare il pezzo ufficialmente privo di un accompagnamento visivo (poco prima di Natale è stata la compagnia di produzione Rainy Sky Films a condividere e subito dopo rimuovere dal proprio sito l’edit finale del clip). Insomma, era ormai prevedibile che il passo seguente per la formosa diva dell’hip hop bianco sarebbe stato il cambio di etichetta.
Archiviata la stressante esperienza vissuta con la Def Jam, il 2 febbraio scorso la sfortuna ha deciso di ripresentarsi comunque e benedire l’uscita di Savior, primo singolo rilasciato da Iggy con la sua nuova label, la Island Records, nonché brano apripista del prossimo disco Surviving The Summer, che sorgerà entro il 2018 (si spera!) dalle ceneri dell’LP cestinato in precedenza.
Savior, il nuovo singolo
Savior, a dirla tutta, non è una traccia nuova di zecca: scritta nel 2016 al termine della relazione amorosa fra Iggy ed il campione di pallacanestro Nick Young, un primo demo registrato per la canzone aveva già raggiunto i dispositivi mobili e i computer degli internauti a dicembre di quell’anno, quando qualcuno pensò bene di renderlo fruibile online a insaputa della diretta interessata; la versione iniziale suonava decisamente più scarna rispetto a quella pubblicata ed includeva il ritornello cantato provvisoriamente da Maurice ’Verse’ Simmonds, autore del testo insieme alla Azalea e ad altri parolieri. Nella sua forma finale, mixata e limata con l’aggiunta di un post chorus e di un outro, Savior ospita la voce di Quavo dei Migos nel refrain e cavalca l’onda del tropical pop misto a ritmi dancehall.
Una presenza ingombrante
Tuttavia, se da un lato l’idea di aprire e chiudere il brano riprendendo i primi due versi dall’inciso di All Around The World di Lisa Stansfield è apparsa cosa insolita e allo stesso tempo gradita, dall’altro, a molti non è piaciuto scorgere un nome abbastanza scomodo fra i crediti di scrittura e produzione consultabili sulle piattaforme riservate allo streaming del singolo: quello del famigerato Dr. Luke.
Puntuale come sempre, Iggy ha risposto alle critiche attraverso una serie di tweet (poi eliminati) in cui ha sostanzialmente spiegato di aver trovato il beat originario attorno al quale Savior è stata scritta in una cartella presente nel PC del suo amico Verse, e di aver saputo solo in un secondo momento che la traccia musicale fosse opera di Luke e del suo pupillo Cirkut. Alla luce degli ultimi avvenimenti e delle rivelazioni choc che tante attrici e donne dello spettacolo hanno avuto il coraggio di divulgare, in merito a molestie sessuali subìte da registi e produttori acclamati, diversi seguaci della Azalea hanno quindi disapprovato la scelta di pubblicare un pezzo su cui aleggia (seppure in maniera indiretta) la presenza di un presunto molestatore seriale, noto alle cronache per supposti abusi fisici e psicologici perpetrati ai danni della sua vittima più celebre e coraggiosa, la cantante californiana Kesha.
Ciò ha inevitabilmente spinto parecchie persone a tacciare di incoerenza la rapper e a ricordarle di essere stata una delle prime a schierarsi a favore della Sebert quando l’hashtag #FreeKesha inondò i social media per protestare contro una sentenza emessa dalla Corte Suprema di New York, che imponeva alla popstar di continuare ad incidere e rilasciare nuova musica sotto la Kemosabe Records (l’etichetta di Dr. Luke) fino alla scadenza del contratto firmato nel 2011.
Iggy corre ai ripari
A causa delle polemiche esplose sul web, la lista dei produttori di Savior è stata aggiornata: ad essere menzionati adesso sono soltanto Cirkut ed un certo Manhun Glow, un personaggio oscuro di cui non si sa praticamente nulla, dal momento che (escluso il singolo di Iggy) non esiste alcuna referenza che attesti un suo ruolo in campo discografico. Che si tratti di un beatmaker emergente legato alla Prescription Songs di Dr. Luke (come accennato dalla Azalea su Twitter) o, peggio, di uno pseudonimo creato a posteriori per mascherare la vera identità dell’uomo più malfamato dell’odierna industria musicale? Di certo, non depone a favore della rapper il fatto che il nome anagrafico del produttore (Lukasz Gottwald) continui a figurare nei crediti di scrittura della canzone, lasciando spazio a ben pochi dubbi circa un suo effettivo contributo.
Riuscirà Iggy a trovare finalmente un po’ di pace e a godersi un discreto successo con questa nuova era? Noi ce lo auguriamo (sebbene i pronostici dicano tutt’altro) e nel frattempo ricordiamo ai nostri lettori che Savior è disponibile su Spotify e acquistabile su iTunes via Island Records/UMG.