Venerdì 25 marzo verrà pubblicato su etichetta INRI Aside, il primo progetto discografico dei Landlord. Il gruppo formato da Luca Montanari, Lorenzo Amati, Francesca Pianini Mazzucchetti e Gianluca Morelli è venuto alla ribalta durante l’ultima edizione di X Factor, dove ha portato il proprio sound unico e raffinato frutto dell’amalgama di componenti elettroniche, classiche ed ambient. Una formula sonora pienamente rispettata anche nell’EP d’esordio, composto da 5 brani in inglese e anticipato dal singolo Get By. A PopSoap i Landlord hanno presentato Aside: “Riflette il nostro sentirci un po’ in disparte nella scena italiana”, ci hanno confessato.
L’EP è stato scritto prima della vostra partecipazione a X Factor, avete rivisto le tracce dopo il programma? Se sì lo avete fatto alla luce di qualcosa che avete imparato lì?
Francesca: È vero, ci siamo portati Aside a X Factor e quando siamo usciti dal programma abbiamo riflettuto se tornare a lavorarci su, ma poi lo abbiamo lasciato così com’era…
Gianluca: Era la fotografia di un momento che non volevamo intaccare. Se lo avessimo fatto sarebbe stato meno vero e sincero.
Che cosa vi portate dietro da X Factor?
F: È stata una scuola che ci ha insegnato tante cose, e usciti da lì abbiamo scritto nuovi pezzi, preferendo concentrarci su cose nuove piuttosto che riprendere in mano quelle già fatte.
State scrivendo sempre e solo in inglese?
F: Per ora sì.
Fedez ha sentito il disco? E voi avete più sentito lui?
F: Fedez ha già sentito il disco… credo (si guardano tra loro cercando di consultarsi, ndr)
G: Sony l’ha sentito quado si iniziava a parlare degli inediti da portare alle ultime puntate e Fausto Cogliati, che era il producer che lavorava con Fedez, aveva ascoltato quello che l’etichetta aveva indicato come potenziale singolo, che poi era proprio Get By. Con Fedez non se ne è mai parlato, non sappiamo se l’abbia sentito.
Chi partecipa al programma poi viene gestito da Sony, voi invece siete passati a INRI: vi era stato chiesto di scendere a qualche compromesso?
Luca: In realtà non avendo raggiunto la semifinale non siamo mai arrivati a lavorare in maniera concreta con Sony, si era solo ipotizzato quale sarebbe potuto essere il nostro singolo di lancio.
G: Il fatto di non aver proposto l’inedito in puntata ci ha legati un po’ meno a Sony, quindi una volta usciti abbiamo avuto libertà maggiori rispetto ai ragazzi arrivati in semifinale.
È stato meglio per voi quindi?
G: Per il discorso della libertà sì, ma c’è da dire che è giusto che un’etichetta importante come Sony esprima ciò che pensa quando ascolta gli inediti…
Come è avvenuto l’incontro con INRI, che in genere produce musica più “cattiva”?
G: Noi siamo cattivi, facciamo musica più tranquilla per autocontrollarci (ride, ndr). INRI ci ha visti a X Factor e quando siamo usciti ci è stato chiesto di far ascoltare loro del materiale. Poi è anche vero che INRI ultimamente sta spostando l’attenzione verso altri generi.
I vostri testi sono spesso molto eterei, più che raccontare una storia offrono delle immagini…
L: Sì, anche se non tutti, ma questo perché le canzoni in questione sono nate più come racconti di un’emozione, e quindi i testi non hanno fatto altro che accentuare quello che già la musica voleva comunicare.
Perché il titolo Aside?
F: Perché è una parte di noi, e perché sarà una parte della nostra musica.
G: Ha più significati: uno di questi si scoprirà più avanti, poi è un modo per esprimere come ci sentiamo, ovvero un po’ in disparte nel panorama italiano, anche se non vogliamo restare una nicchia, visto che all’estero quello che facciamo è mainstream; ci piaceva come suonava, e c’è pure un gioco grafico nel nome.
Cioè?
G: La “A” è il “5” numero romano rovesciato. Per noi è un numero molto simbolico, tante cose sono accadute il 5: siamo usciti alla quinta puntata di X Factor, l’album ha 5 pezzi, la band è nata il 5 settembre 2012…
Il disco da un punto di vista musicale non guarda alla scena italiana, avete intenzione di portarlo fuori dai nostri confini?
F: Ci piacerebbe un sacco farlo ascoltare anche all’estero…
L: Non ci vogliamo precludere niente, né un panorama italiano né uno straniero.
Ci sono già piani per dei live fuori dall’Italia?
F: Per il momento partiamo da qui. L’8 aprile inizieremo il tour da Bologna, poi saremo a Rimini, Milano, Firenze e Roma.
L: Prima dei live ci saranno degli appuntamenti instore.
Che cosa dobbiamo aspettarci dai vostri concerti? Suonerete anche qualche cover già fatta a X Factor?
G: Poche cover, solo quelle che sentiamo più vicine a noi. Qualcuna probabilmente l’avremmo suonata anche se non avessimo fatto X Factor, come Youth dei Daughter o Metal And Dust dei London Grammar: le riproponiamo con piacere anche per ringraziare il pubblico che ha cominciato a conoscerci grazie al programma.
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