Dolcenera by Paolo Cecchin

Dolcenera: «Combatto la paura del futuro con la voglia di sorprendermi»




L’11 settembre è stato pubblicato per Universal Music Le stelle non tremano, il sesto disco in studio di Dolcenera. Un album dalla lunga gestazione anticipato da ben 4 singoli, il primo dei quali uscito nell’estate del 2014. L’album, interamente scritto, arrangiato e prodotto dall’artista in persona, ha un sound synth dance oriented spesso contaminato con suoni primitivi che richiamano antiche culture orientali e africane. Nell’arco di 11 tracce la cantautrice, messa da parte la rabbia che emergeva nel precedente lavoro, si concentra sui sentimenti che possono combattere la paura del futuro.

Dolcenera nuovo album
Dolcenera, cover dell’album “Le stelle non tremano”

La data di uscita del nuovo disco di Dolcenera non è casuale, come lei stessa spiega durante la conferenza stampa di presentazione: “Pochi sanno che questo giorno fu scelto da Gandhi nel 1906 per ‘Satyagraha’, il manifesto della lotta non violenta. È più facile ricordare un evento tragico come la dichiarazione di guerra al mondo, piuttosto che quella di pace”. “Quando avevo quasi finito di scrivere i testi” – prosegue – “mi sono resa conto che in tutti i brani parlavo del combattere la paura del futuro, e siccome l’11 settembre è diventato il giorno in cui hanno voluto metterci paura ho scelto proprio questa data perché nel disco si trova costantemente la voglia di sconfiggerla“.

Il percorso de Le stelle non tremano è partito più di un anno fa con il primo singolo Niente al mondo, di ispirazione pasoliniana e monicelliana: “Nel 2012 avevo scritto una canzone piena di rabbia come ‘Ci vediamo a casa’ che non lasciava alcuna speranza. La crisi che ci era stata a lungo nascosta fu apertamente dichiarata. Poi però ho avuto l’istinto di reagire e volevo scrivere un brano sulla speranza. Per caso mi sono imbattuta in uno scritto di Pasolini e in un’intervista di Monicelli che in momenti diversi avevano detto la stessa cosa: la speranza è negativa e passiva perché porta a credere che qualcuno possa regalarci una via d’uscita, il sogno invece è attivo e ci sprona all’azione. Alla fine quindi ho scritto un pezzo sui sogni come ‘Niente al mondo'”.

Ma da quel brano alla pubblicazione dell’intero album sono trascorsi molti mesi: “In totale ho lavorato 2 anni e mezzo a questo disco” – confessa Dolcenera – “e mi sono presa anche delle pause nel mezzo. L’artista ha bisogno di vivere prima di raccontare”.

Ora, però, il risultato è finalmente nelle mani di tutti, a partire dalla copertina, vera e propria ‘opera d’arte’ realizzata dall’artista e body painter Guido Daniele e dal fotografo Paolo Cecchin: “Da tempo volevamo realizzare qualcosa insieme ma non trovavo mai una motivazione artistica che si riflettesse anche nel disco. Questa volta invece ce l’ho fatta. Ho messo insieme i concetti di spazio, stelle, elettronica e umanità e ho pensato di farmi dipingere sul corpo circuiti e neuroni. Sono un’aliena dai tratti umani” spiega divertita la cantautrice.

Stelle, dicevamo. Queste tornano anche nel titolo dell’album, che in realtà ha diversi significati: “Si tratta di un verso che si trova nel brano ‘Fantastica’, dedicato a un mio amico scomparso. ‘Le stelle non tremano’ è arrivato perché lui studiava ingegneria aerospaziale e perché in genere quando si pensa a qualcuno che non c’è più si alza lo sguardo verso il cielo. Ma si riferisce anche al guardare le cose da un’altra prospettiva per scacciare la paura, oltre che alla scintillazione delle stelle, quel fenomeno per cui a noi sembra che le stelle tremino, in realtà è l’atmosfera che ci dà questa impressione”.

Musicalmente il nuovo lavoro di Dolcenera è alquanto complesso, e anche i tempi di realizzazione lo dimostrano. Per comporre Immenso, ad esempio, l’artista ha impiegato ben due mesi: “Amo l’arrangiamento di questo pezzo, penso sia sorprendente. Ho scoperto la figata di suonare il synth mettendo tutti gli accordi in reverse. Amo la tromba solista che entra in modo imperioso e soprattutto adoro il basso di questa canzone, mi fa sesso!” (ride, ndr).

La parte difficile arriverà a fine anno, quando Dolcenera dovrà misurarsi con la dimensione live: A dicembre partirà il tour teatrale e credo che riarrangerò i pezzi con 4 o 5 strumenti, non di più. Come al solito ci sarà anche un momento acustico piano e voce, a cui non so rinunciare”.

Considerata questa costante voglia di sperimentare, stupisce la sua ammissione di ansia per il futuro e paura del cambiamento. Ma, ancora una volta, è lei stessa a chiarire la questione: “Riesco a superare questa paura solo con la voglia di sorprendermi. È un atteggiamento egoistico che ho anche nei confronti della musica”.

Clicca qui per scoprire tutte le date dell’instore tour di Dolcenera.

 

Foto di copertina: Paolo Cecchin

Emanuele Corbo

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