Si intitola Guardare per aria il nuovo album del cantautore torinese Bianco, in uscita il 3 febbraio per INRI (distribuzione fisica Artist First e digitale Believe). Il disco è stato anticipato dai singoli Corri corri (feat. Levante) e Filo d’erba, del quale è appena uscito anche il videoclip.
“Guardare per aria, guardare dal punto più basso verso l’alto. Assumere quel punto di vista dove le cose appaiono più semplici e raggiungibili”: con queste parole Alberto Bianco parla del suo nuovo progetto. Un disco pieno di stelle, di mare e di quello che ci sta in mezzo: nove tracce come nove approdi a traghettarci nel porto sicuro della serenità sonora.
Guardare per aria è il racconto picaresco che vogliamo ascoltare prima di coricarci, dove un uomo che porta nelle tasche sogni e incertezze fischietta tendendo un piede avanti l’altro sulla corda della vita, sottile quanto un filo d’erba.
Bianco ci lascia abitare nell’interregno tra il sonno e la veglia, quando lasciamo incrociare in un battito di ciglia il futuro che fa paura, la titubante consapevolezza del presente e un passato fatto di immagini di cui far tesoro. Ed è così che spiazzandoci con la disarmante semplicità delle sue parole s’insinua sottopelle con ritornelli che ci sembrano cantati dai nostri cari.
Per il suo terzo lavoro in studio, l’artista ha assoldato le anime musicali più affini al suo percorso iniziando con l’amica Levante nel duetto Corri corri, battibecco musicale tanto credibile quanto spontaneo, e chiamando a raccolta l’inconfondibile sound romano ne Le dimensioni contano, dove si cela il contributo di Niccolò Fabi e tutta la sua crew. Ad aiutarlo a sfatare il mito del rocker impunito in Almeno a Natale invece ci pensa Matteo De Simone dei Nadàr Solo.
La produzione artistica è stata affidata a Riccardo Parravicini, talento che ha saputo marcare e valorizzare nel pieno rispetto una cifra semplice e raffinata già emersa nei primi lavori del cantautore torinese.
Tra dichiarazioni sussurrate, ammiccamenti ad un Vasco degli albori (Quello che non hai ) e citazioni dirette ai Tre Allegri Ragazzi Morti (Volume), Bianco ci spinge per quaranta minuti in un mondo possibile, fino a mostrarci che altro non è che quello in cui viviamo e che basta scoprirlo guardando per aria.
Photo Credit: Ufficio Stampa
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