Andrea Maestrelli ha fatto il suo debutto nel mercato discografico lo scorso 7 aprile con l’album È arrivato Remo (Rusty Records). Il disco del cantautore toscano è stato anticipato in radio dal singolo Holden, già vincitore del Premio Lunezia 2014 nella categoria ‘Nuove Proposte’. Nei 12 brani del disco, prodotto da Davide Maggioni e che spaziano dal pop d’autore al cantautorato italiano, Andrea Maestrelli ha cercato di raccontare in modo semplice, sereno e diretto il suo vedere la vita e tutto ciò che lo circonda. L’artista ha presentato a PopSoap questa fatica discografica che omaggia, nel titolo, l’amico e musicista Remo, figura fondamentale nel suo team di lavoro.
Un disco nato in circa 3 anni di lavoro: che cosa ha fatto sì che ci volesse tutto questo tempo?
Secondo me per pubblicare un album ci vogliono queste tempistiche, 2-3 anni sono giusti per maturare un tipo di percorso artistico e personale, anche perché non si parla di un album qualsiasi ma del primo, quindi logicamente i tempi sono un po’ più lunghi.
Come è avvenuto l’incontro con il team di Rusty Records?
L’incontro risale a 4 anni fa, ero ai provini per un Festival e in giuria c’erano i discografici della Rusty: a loro sono piaciuto, ci siamo conosciuti e abbiamo iniziato a collaborare.
Il primo singolo Holden è nato dopo che hai letto Il giovane Holden di J. D. Salinger. Che cosa ti ha colpito di quel libro?
Il concetto dell’evadere dalla routine, scappare dalla vita quotidiana per ritrovarsi. Io avevo bisogno di staccare la spina e in questo senso la lettura di quel libro mi ha assolutamente aiutato.
In Agosto invece c’è una piccola apparizione di Antonio Maggio, anche lui in passato nella scuderia della Rusty Records. Come vi siete conosciuti e come mai hai voluto coinvolgerlo nel tuo progetto?
Ci siamo conosciuti proprio alla Rusty. Siamo diventati amici, ci stimiamo molto a livello umano e artistico, e ho deciso di collaborare con lui in modo del tutto naturale.
Un brano del disco, Sergio, è dedicato a tuo padre. Che rapporto hai con lui?
Il mio babbo è un amico, prima di essere un padre è una persona con cui mi confido molto spesso. A volte ti trovi a litigare con un genitore per tante cose e per punti di vista differenti, poi effettivamente ti rendi conto che ha quasi sempre ragione lui.
Essendo tu un cantautore da che cosa trai ispirazione per i tuoi brani? Sono storie che hai vissuto o sei la tipica spugna che assorbe le storie degli amici?
In questo disco c’è un po’ di tutto: molte sono storie personali, altre mi sono state raccontate e altre ancora sono frutto della mia invenzione, come nel caso di Penny Black.
Quali sono i tuoi punti di riferimento? Guardi anche al cantautorato straniero o preferisci quello italiano?
Ho ascoltato tanto Bob Dylan e Johnny Cash, in Italia invece Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Samuele Bersani e Luca Carboni.
Nel disco si parla di crisi, lavoro, amore ma sempre con ironia: vuoi sdrammatizzare il clima pesante di questo momento storico o è parte del tuo modo di essere?
Fa parte di me, mi prendo sul serio ma cerco sempre di essere spensierato e ironico su certi temi. La situazione è quella che è quindi è meglio essere realisti ma con il sorriso piuttosto che con la tristezza stampata in faccia.
Il 31 marzo hai presentato il tuo album al Memo di Milano, che cosa ha significato per te quella serata?
È stato stupendo, ed è stato bello anche dividere il palco con il mio amico Manuel Foresta. Quella serata comunque è solo l’inizio di tante altre date.
Tra le tue amicizie ci sono anche Cecco e Cipo, che l’anno scorso si sono fatti notare a X Factor, tu hai mai pensato di tentare quella strada?
È da valutare. I talent danno tanta visibilità, però bisogna prenderli con le pinze perché la visibilità come arriva così se ne va: hanno un tipo di pubblico che ti loda subito ma poi non ti segue più. Sarei interessato a fare questa esperienza perché se gestita bene dà l’opportunità di suonare ancora di più e fare tante date, anche se essendo un cantautore mi riesce difficile interpretare pezzi di altri. Io comunque sono favorevole, vedremo con il mio team che cosa fare.
Andrea Maestrelli presenterà l’album in una serie di appuntamenti dal vivo. Clicca qui per scoprire le date.
Photo Credit: Fzero Photographers