L’atteso film sulla vita di Amy Winehouse arriverà nei cinema italiani il 15, 16 e 17 settembre, proprio in concomitanza con il compleanno dell’artista, che il 14 settembre avrebbe compiuto 32 anni. La regia di Amy è affidata ad Asif Kapadia, lo stesso che aveva già firmato Senna.
Amy, il docu-film che ricostruisce la vita e la carriera di Amy Winehouse, sarà presentato sabato prossimo fuori concorso al Festival di Cannes ed includerà immagini e filmati d’archivio inediti sull’intensa e carismatica artista, scomparsa nel 2011 a soli 27 anni per cause ancora non completamente accertate. La pellicola vuole restituire aspetti meno noti della vita della cantante, tutti raccontati attraverso le sue stesse parole e la sua musica.
Per vederlo nelle sale italiane dovremo aspettare ancora qualche mese: Amy arriverà nei nostri cinema il 15, 16 e 17 settembre distribuito da Nexo Digital e Good Films in collaborazione coi media partner Radio Deejay, MTV e MYmovies.it. Le prevendite italiane apriranno proprio in occasione della presentazione al festival. L’elenco delle sale che parteciperanno all’evento sarà a breve disponibile su www.nexodigital.it.
Queste le parole del regista Asif Kapadia, già vincitore del BAFTA con Senna (il film dedicato al celebre pilota di Formula Uno), in merito alla pellicola incentrata su Amy Winehouse: “È successo qualcosa con Amy Winehouse. E io volevo capire come questo qualcosa potesse essere accaduto proprio davanti ai nostri occhi. Come può una persona morire così al giorno d’oggi? Non si è trattato di un episodio improvviso: in qualche modo sapevamo che sarebbe potuto accadere perché Amy stava percorrendo quella strada”.
Per realizzare il progetto, Kapadia è partito dall’intuizione che potessero essere proprio le canzoni di Amy Winehouse a creare la trama narrativa del suo lavoro. Del resto i testi della Winehouse erano sempre estremamente personali. Amy usava la scrittura in forma catartica, quasi fosse una terapia attraverso cui elaborare le emozioni più difficili. “Tutto quello che dovevamo fare era svelare quei testi. Questa per me è stata la vera rivelazione: la scrittura di Amy. Tutti sanno come cantava, ma forse solo pochi si rendono conto di quanto scrivesse bene. Ha scritto testi e musica: tutto era suo“, continua il regista che – due anni dopo l’uscita nelle sale di Senna – affiancato da James Gay-Rees (producer) e da Chris King (editor) torna a raccontare la storia di un’icona assoluta dei nostri tempi.
Appuntamento dunque al cinema per riascoltare quelli che possono essere tranquillamente definiti capolavori musicali come Love Is A Losing Game, Back To Black e per provare a scovare dentro l’anima tormentata di un’artista che ci ha lasciato troppo presto. Come ha detto lo stesso regista: “Questo è un film su una persona che desidera amore e non sempre ne riceve. AMY è un film sull’amore”.
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