Cosa accomuna successi come Beautiful Liar di Beyoncé e Shakira, Don’t Stop the Music, Only Girl (In The World) e Diamonds di Rihanna, Come & Get It e Same Old Love di Selena Gomez, Firework di Katy Perry e Worth It delle Fifth Harmony? Semplice, sono stati prodotti da un duo scandinavo, per l’esattezza norvegese, noto a livello mondiale come Stargate che, dopo aver firmato hit acclamate in ogni continente, ha deciso di uscire dalle quinte e mettersi in gioco come progetto a se stante, non senza l’aiuto di nomi celebri da ospitare come vocalist nei propri futuri brani.
Singolo d’esordio per la coppia di DJ e beatmakers (formata da Tor Erik Hermansen and Mikkel Eriksen) è il brano Waterfall, in rotazione nelle radio italiane da venerdì 10 marzo. Originariamente scritto e inciso dall’onnipresente Sia Furler su una strumentale abbozzata da Diplo e Junior Blender (parte integrante dei Major Lazer), la traccia va e viene da un PC all’altro ricevendo negli ultimi mesi del 2016 la produzione aggiuntiva da parte del duo norvegese, per poi restare in attesa dell’interprete più calzante. Waterfall rappresenta la terza occasione in cui Sia e gli Stargate uniscono le forze per creare musica insieme (la prima e la seconda risalgono al 2012 con Let Me Love You di Ne-Yo e Diamonds di Rihanna, pubblicata nell’album Unapologetic). Dopo aver firmato un contratto esclusivo con la RCA per il progetto discografico in via di sviluppo, Mikkel e Tor contattano Sia a fine anno ricordandole della canzone composta e chiedendole di utilizzarla in qualche modo: è solo a quel punto che la Furler propone di approcciare la popstar americana P!nk.
Come svelato durante un recente ménàge a trois telefonico avvenuto fra lo speaker Ryan Seacrest, Sia e la Moore nel corso del programma On Air With Ryan in onda su 102.7 KIIS FM, P!nk subentra in un secondo momento, su richiesta e invito della Furler, e accetta di registrare il brano quando è ormai al nono mese di gravidanza e prossima al parto del suo secondogenito Jameson Moon Hart. Waterfall evolve dunque in un duetto tra le due artiste, ritmato da un drum loop galoppante e sonorità che oscillano fra dancehall e tropical pop, in linea con le tendenze del periodo. Ironico se pensiamo che proprio gli Stargate, in una certa misura, si erano rivelati antesignani del cosiddetto ’’island beat’’ già tra 2009 e 2010, allorché firmarono la produzione di Rude Boy e What’s My Name? di Rihanna, fondendo percussioni tipicamente urban con sequenze synth dal richiamo caraibico.
Benché la formula seguita gridi all’omologazione musicale e il pezzo scada più volte nel ridondante a causa di un ritornello piatto che non sembra mai decollare, le voci di Sia e P!nk durante le strofe di Waterfall si intrecciano e avvicendano in modo fluido e armonioso, rendendo il risultato complessivo interessante e orecchiabile, con buona pace della radiofonìa d’oltreoceano e non solo.
Nell’attesa di scoprire quali altre collaborazioni gli Stargate hanno in serbo per la loro avventura artistica, ricordiamo ai nostri lettori che Waterfall è disponibile per l’acquisto su Apple Music e per lo streaming su Spotify dallo scorso 10 marzo, via Interstellar Music/RCA Records.
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