Sanremo 2015, Kutso: «Oltre i travestimenti c’è di più»

Kutso, cover dell'album "Musica per persone sensibili"
Kutso, cover dell’album “Musica per persone sensibili”

All’ultimo Festival di Sanremo hanno portato irriverenza e scompiglio cantando di petting al cinema e si sono classificati al secondo posto nella categoria “Nuove Proposte” con il brano Elisa. Loro sono i Kutso, band che sta conoscendo la grande popolarità dopo aver conquistato negli scorsi anni la scena alternativa con il Perpetuo Tour che li ha visti, appunto, sempre in giro per l’Italia a suonare. Prodotti da Alex Britti, il gruppo formato da Matteo Gabbianelli (voce), Donatello Giorgi (chitarre, cori), Luca Amendola (basso, cori) e Simone Bravi (batteria) ha presentato a PopSoap il secondo album Musica per persone sensibili (It.Pop / Universal Music) prima di tornare a esibirsi dal vivo dal 12 marzo.

Un bilancio di Sanremo?
Matteo: È andata benissimo, abbiamo ottenuto più di quello che avevamo come obbiettivo quindi il bilancio è del tutto positivo.

Nella scena romana eravate già piuttosto conosciuti ancor prima dell’esperienza sanremese. Che cosa è cambiato dopo?
La band era già una realtà abbastanza consolidata nella scena indie, non soltanto nel Lazio ma un po’ in tutta Italia. L’effetto più immediato dopo Sanremo è stato un rispetto maggiore da parte degli addetti ai lavori, e un tour molto più semplice da organizzare in condizioni tecniche ed economiche migliori.

Il vostro brano era il più trasmesso tra quelli dei giovani nelle settimane antecedenti il Festival: vi aspettavate un’accoglienza del genere dalle radio?
Ci speravamo. Siamo coscienti che la canzone è molto melodica e d’impatto, ma ci sono anche punti deboli dal punto di vista pop, come le chitarre. Siamo contenti che ci sia stata un’apertura da parte delle radio anche perché non è una canzone difficile da apprezzare.

Com’è nata Elisa?
Il brano è nato qualche anno fa, quando abbiamo conosciuto Alex Britti e fa parte delle canzoni a cui abbiamo lavorato con lui. Il suo apporto è stato importante: era nato come pezzo dance, avevamo strofa e ritornello ma non il cambio, quindi a livello armonico lui prese la chitarra e cominciò a canticchiare una melodia che poi diventò lo special del brano. In questi due anni poi lo abbiamo ripreso e arrangiato con questo ritmo un po’ folk e un po’ ska ma sempre con chitarre distorte.

Come è nata la collaborazione con Alex Britti?
Nel 2006 agli albori del nostro progetto, siccome le nostre famiglie si conoscono da tanti anni, gli feci sentire alcuni brani, gli piacquero e cominciammo a lavorare insieme. Questa collaborazione poi non diede vita a una pubblicazione quindi le nostre strade si sono separate per qualche anno, anche se siamo sempre rimasti in contatto. A settembre 2014, quando avevamo chiuso il disco, chiesi ad Alex di fare un assolo sul brano Spray nasale e quello è stato il pretesto per riavvicinarci. È stato lui a consigliarci di partecipare a Sanremo, e allora abbiamo tirato fuori Elisa, a cui avevamo già lavorato insieme.

E siete arrivati all’Ariston, dove vi siete divertiti anche con dei travestimenti…
Abbiamo semplicemente portato il nostro progetto così com’è. In due minuti e mezzo di esibizione abbiamo condensato quello che succede durante i nostri concerti. Il nostro chitarrista ormai sono anni che non riesce a stare su un palco senza travestirsi in maniera inopportuna (ride, ndr)

L’album si intitola Musica per persone sensibili: perché questa scelta?
Il titolo vuole invitare l’ascoltatore a non fermarsi ai travestimenti, ma ad ascoltare il disco con attenzione per capire che non è musica demenziale, ma che abbiamo l’esigenza di esprimere noi stessi attraverso le canzoni.

Quali sono i vostri mondi musicali di riferimento?
Sono tanti: Rino Gaetano, Giorgio Gaber, i Beatles, Lucio Battisti, Nirvana, Weezer, Iggy Pop, David Bowie, Michael Jackson. Un minestrone di elementi accomunati da una forza espressiva abbastanza aggressiva e tutto in maniera funambolica, rocambolesca. La copertina ci vede immersi in un liquame di vernici di tutti i colori e sta a simboleggiare proprio questo caleidoscopio di suoni che è la nostra musica.

Molti vostri brani sono piuttosto brevi, è in qualche modo un riferimento al mondo punk?
Sì, tra le nostre ispirazioni infatti, oltre a Iggy Pop, ci sono anche i Ramones. A noi piace tanto questa struttura, queste pillole musicali. Siamo i primi a romperci le scatole se facciamo discorsi troppo lunghi. Preferiamo le cose brevi ma intense.

Dopo Sanremo che cosa accadrà? Ho visto un calendario fitto di concerti…
Sì il 12 marzo partirà il tour elettrico da Torino. Ricominciamo con il Perpetuo Tour che non si sa quando è iniziato e non si sa quando finirà: nel 2014 abbiamo fatto 110 date, quest’anno magari saranno meno ma in condizioni tecnico-amministrative decisamente migliori.

 

Emanuele Corbo




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