Måns Zelmerlöw Heroes

Måns Zelmerlöw, il sex symbol dal cuore d’oro

Dopo aver trionfato all’Eurovision Song Contest di quest’anno con Heroes, lo svedese Måns Zelmerlöw ha pubblicato il suo quarto album di inediti Perfectly Damaged (Warner Music Sweden), disponibile in Italia dallo scorso 16 giugno. Il singolo ha conquistato la vetta della classifica di iTunes in 26 Paesi e ha raggiunto oltre 30 milioni di streaming nel mondo. L’artista 29enne, che ha debuttato in patria 10 anni fa nel talent show Idol e nel 2006 ha vinto l’equivalente del Ballando con le stelle nostrano, è approdato nei giorni scorsi a Roma per partecipare al Coca-Cola Summer Festival in attesa dell’unica data italiana del suo tour prevista per il 7 ottobre al Fabrique di Milano (biglietti in vendita su www.ticketone.it e www.livenation.it). PopSoap ha raggiunto Måns per farsi raccontare il nuovo disco, ma non solo.

Måns Zelmerlöw nuovo album
Måns Zelmerlöw, cover dell’album “Perfectly Damaged”

“Kalos kai agathos” dicevano gli antichi Greci. “Bello e bravo” tradurremmo noi approssimativamente. Eppure la definizione ben si addice a questo prestante ragazzo del nord Europa che, lungi dall’essere un falso modesto come diversi suoi colleghi, sa di essere il sex symbol del momento e la cosa non gli dà per niente fastidio. Accanto alla forma, però, Måns Zelmerlöw ha anche della sostanza. O, per meglio dire, del cuore, dal momento che è impegnato nel sociale con un progetto che sostiene 3 scuole africane.

Principe azzurro dei tempi moderni, l’appuntamento con Måns Zelmerlöw è fissato per il primo pomeriggio in un hotel che si affaccia su Villa Borghese. Quando ci raggiunge al bar, t-shirt bianca e total denim look, confessa di essersi svegliato da poco, per questo ordina un caffè americano e una spremuta d’arancia.

Se dovessi presentare il tuo nuovo album al pubblico italiano come lo descriveresti?
Come un disco dal suono organico dall’inizio alla fine ma con un tocco elettronico, ritornelli molto potenti e testi che riflettono la mia vita e le mie emozioni.

Perché il titolo Perfectly Damaged? Chi o che cosa ti ha danneggiato?
Avevo scritto una canzone intitolata così ma non si addiceva allo stile musicale dell’intero disco, quindi ho tenuto solo il titolo perché mi piaceva. La canzone parla di come nessuno sia perfetto e di come allo stesso tempo ciascuno di noi lo sia a suo modo. Tutti abbiamo dei difetti, ma dobbiamo imparare a conviverci. Per quel che mi riguarda negli ultimi 2 anni i media svedesi hanno parlato molto di me, anche in maniera negativa, ho mostrato al pubblico i miei difetti ma mi hanno accettato anche per questo. Ecco perché Perfectly Damaged.

Come reputi questo album in relazione alla tua carriera e ai tuoi dischi precedenti?
Credo sia un disco più maturo, ho finalmente preso coscienza di quale sia il mio sound e di quel che voglio fare sul palco. Lo considero il mio miglior album; penso e spero che possa farmi conoscere anche a livello internazionale.

Dagli Abba fino a Robyn la Svezia ha alle spalle una grande tradizione nella musica pop-dance. Qual è il vostro segreto?
Non saprei. Penso che abbiamo, come hai detto tu, una vera e propria tradizione di artisti e autori. Ci sono diverse scuole in Svezia per coltivare questi talenti e siamo molto bravi a promuovere i nostri autori. Forse è anche merito del clima: abbiamo 6-8 mesi di buio all’anno, il che è positivo per scrivere canzoni perché te ne stai al chiuso, ti rilassi, bevi un po’ di vino e crei.

Tutto quel che toccano i produttori svedesi diventa oro, e non a caso lavorano con le più grandi popstar. Secondo te in che cosa consiste questo loro tocco magico?
Lavoriamo per cercare qualcosa di nuovo, nessuno vuole fare ciò che è già stato fatto o che suoni come già sentito. Prendi ad esempio Ghosttown di Adam Lambert: ha un suono incredibile e una produzione unica. Gli autori svedesi sfornano sempre cose originali. Le nostre melodie sono molto movimentate, succedono tante cose al loro interno.

C’è qualche popstar prodotta da tuoi connazionali con cui vorresti collaborare?
Vorrei tanto lavorare con i Coldplay, che sono stati prodotti da Avicii, sono un grande fan di Chris Martin. Ma anche con Tove Lo, Robyn ovviamente, e Taylor Swift… io sono innamorato di Taylor Swift, voglio sposarla (ride, ndr).

All’Eurovision hai trionfato con Heroes. Chi sono gli eroi della tua vita e che cosa secondo te rende una persona un eroe?
Credo che chiunque faccia qualcosa in maniera completamente disinteressata sia un eroe. Io supporto 3 scuole in Sudafrica e in Kenya, e lì i bambini vivono in condizioni davvero terribili, molti sono anche orfani. Ogni volta che torno da loro sprigionano tanta speranza, fede nel futuro e gioia, è incredibile! Quei ragazzini sono i miei eroi. E io spero di essere nel mio piccolo un eroe per quel che faccio laggiù.

Com’è stato il confronto musicale con gli altri Paesi? Hai scoperto artisti interessanti che non conoscevi prima?
Non avevo mai sentito Il Volo, e penso siano grandiosi, così come non conoscevo Guy Sebastian e ora sono un suo grande fan: credo abbia una voce incredibile e spero di poter fare qualcosa con lui in futuro.

In gara hai fatto centro con un brano molto orecchiabile, una buona presenza scenica e per il fatto di essere uno splendido ragazzo. Ti infastidisce quando le persone parlano di te come di un sex symbol?
(Ride mentre sorseggia la sua spremuta, ndr) Niente affatto, come potrebbe? Ti ringrazio, sono molto lusingato e, come hai detto, se ne è parlato molto ma penso che tuto ciò che può aiutare a far conoscere la mia musica e me come artista sia positivo.

A breve girerai l’Europa con l’“Heroes Tour”, e aspettiamo il tuo concerto a Milano il 7 ottobre. Che tipo di show vedremo?
Non so come sarà quello europeo, non abbiamo ancora iniziato a lavorarci, al momento sto facendo un tour in Svezia e Scandinavia. La band è formata da 5 uomini, c’è molta energia, suoniamo insieme da 7 anni. È come una grande festa. Porteremo questo tipo di spettacolo ma forse con qualche effetto speciale. Credo sarà qualcosa di esplosivo.

La tua carriera musicale è iniziata ad Idol con Agnes (quella di Release me, ndr), e con lei qualche anno fa hai realizzato una cover di All I Want For Christmas Is You. Vi sentite ancora? Avete mai pensato di collaborare per un brano pop-dance in linea con il genere di entrambi?
Sì sarebbe fantastico, lei ha una voce davvero speciale e se la cava molto bene sul palco. Siamo ancora in contatto e questa idea del duetto mi piace davvero. Potremmo realizzare qualcosa appositamente per l’Italia (sorride, ndr). Anche Ola è conosciuto da voi vero? C’era pure lui quell’anno ad Idol.

Un’edizione particolarmente fortunata allora.
Sì, è stata decisamente una grande annata.

 

Emanuele Corbo




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