Ci sono voluti 30 anni tondi e una spinta indiretta da parte dei Daft Punk per convincerlo a tornare alla ribalta con un album di 12 inediti nuovo di zecca, ma le cose belle (come recita il detto inglese) giungono sempre a coloro che aspettano, e così è stato: esce oggi Déjà Vu (Sony Music/RCA), il nuovo opus discografico del mago della disco per eccellenza, colui che nel 1971 ha poggiato, primo tra i primi, le mani sul vecchio Moog analogico e ha cominciato a plasmare a proprio piacimento la materia germinale della musica elettronica, producendo se stesso e artisti del calibro di Donna Summer, Bonnie Tyler e Blondie e regalando all’umanità prelibatezze di cui le nuove generazioni di produttori e DJ amano ancora cibarsi: his name is Giovanni Giorgio, but everybody calls him Giorgio Moroder. Continua la lettura di Giorgio Moroder: recensione di “Déjà Vu”