Senhit Living For The Weekend

Senhit: «L’Eurovision? Lo rifarei subito»




Senhit, nome d’arte di Senhit Zadik Zadik, ha da poco pubblicato il nuovo singolo Living For The Weekend feat. Marracash. La cantante italo-eritrea, che ha alle spalle 15 anni di carriera a partire dai musical Il Re Leone Hair fino a tournée con Massimo Ranieri, Stadio e Zucchero, ha finalmente trovato una sua dimensione nel sound pop elettronico di stampo internazionale. Battendo questo sentiero l’artista è al lavoro sul nuovo disco di inediti al fianco di nomi come Steve Daly & Jon Keep (Christina Aguilera e Lana Del Rey) Brian Higgins (Kaiser Chief, Kylie Minogue, Pet Shop Boys). PopSoap Senhit ha presentato il suo ultimo singolo e il tour #SenhitLive, che si concluderà questa sera per poi riprendere a gennaio con date nei club italiani.

Living For The Weekend vanta una produzione importante e una collaborazione con Marracash. Com’è nato il brano?
Il singolo è stato prodotto da Brian Higgins e, visto che sapeva che la distribuzione sarebbe partita prima dall’Italia, insieme abbiamo deciso di guardarci intorno e trovare una collaborazione a livello hip hop. L’artista che ci è ‘garbato’ di più è stato Marracash, che si è reso disponibilissimo a regalarci un intervento sul brano. Dopo le feste partirà la promozione vera e propria: abbiamo girato un video e lui probabilmente verrà a fare qualche featuring dal vivo in alcuni miei concerti e viceversa.

Hai parlato di una prima distribuzione in Italia: vuol dire che il brano è destinato anche al mercato estero?
Assolutamente sì, non solo questo singolo ma l’intero progetto che uscirà in primavera 2016. L’idea della Panini – che mi produce da un sacco di tempo – è di orientarci anche fuori dall’Italia.

Che clima si respira in studio? Sei contenta delle canzoni che stanno nascendo?
Sono molto soddisfatta! Stiamo terminando gli ultimi brani del disco, il genere è sempre molto energico e internazionale, le sonorità sono pop commerciali, radiofoniche e orecchiabili. Sono privilegiata perché sto lavorando con produttori e compositori di grande rilievo; tra questi anche Maurizio D’Aniello che è italiano ma ha avuto una lunga esperienza all’estero.

Prima di approdare al pop elettronico hai fatto altri esperimenti musicali: come e quando hai capito che quella era la strada giusta per te?
Io nasco come artista di teatro, quando mi è stata data l’opportunità di lavorare come solista ho avuto qualche perplessità in merito alla collocazione da darmi, ma dopo vari esperimenti – a partire dal melodico italiano con la produzione di Gaetano Curreri degli Stadio – ho capito che il mio genere è l’internazionale perché mi piace cantare in inglese. Il pop-rock che strizza l’occhio all’elettronica è quello che mi sta meglio addosso, ma sono molto eclettica quindi in futuro non escludo di volermi cimentare in altri stili.

Nel 2011 hai preso parte all’Eurovision, un traguardo a cui oggi molti tuoi colleghi aspirano. Che ricordi hai di quell’esperienza e torneresti a calcare quel palco?
Confesso di averla presa sottogamba, in Italia la manifestazione era poco conosciuta perché non gareggiavamo da tanti anni, infatti rappresentavo San Marino. Rifarei subito quell’esperienza con molta più consapevolezza e maturità perché è una vetrina meravigliosa: anche se non sono arrivata in finale, ancora adesso c’è gente dall’estero che si congratula con me e scrive dicendo che mi segue da allora. È stata bellissima anche a livello umano, ci sono tanti Stati e la cosa che li accomuna è davvero la musica: ti rendi conto che non esistono barriere linguistiche, sessuali, religiose. Io poi ho beccato l’edizione più curata perché ero a Düsseldorf e i “Crucchi” avevano fatto un allestimento da nababbi (ride, ndr).

Anche nel 2009, sul palco di Amiche per l’Abruzzo, la musica aveva fatto in qualche modo da collante…
Laura Pausini mi chiamò per parlarmi di questo progetto, io non la feci neanche finire e dissi subito di sì: non mi importava dove e come, l’idea di fare un concerto per beneficenza per me era già tanta roba. In più quando mi disse che la location sarebbe stata San Siro e che saremmo state tutte donne fui ancora più felice. Laura ebbe una bellissima idea e ancora oggi la ringrazio perché ci ha dato una grandissima opportunità.

Hai mantenuto i contatti con qualcuna di loro?
Sì, prima di essere artiste sono delle grandi persone: con Laura, Alessandra Amoroso e Malika, per esempio, ho ancora un bellissimo rapporto.

Attualmente sei in tour nei club italiani, che tipo di spettacolo stai portando in giro?
È il mio primo tour da solista, abbiamo iniziato in estate ed è andata così bene che molti locali ci hanno riconfermato per la stagione invernale. Ora abbiamo un bel calendario pieno e si andrà avanti fino a primavera inoltrata. Lo spettacolo è minimale ma divertente, non si rimane incollati alla sedia. Con me ci sono tre giovani musicisti di altissimo livello: Gabriele Pisu alla chitarra, Marco Lanciotti alla batteria e Vito Gatto alle tastiere e violino.

Proponi solo i tuoi brani o anche qualche cover?
Stiamo arricchendo la scaletta con un paio di cover, una in particolare è Missing degli Everything But The Girl, per la quale abbiamo creato un bellissimo arrangiamento chill-out. La inseriremo nello spettacolo a partire da gennaio.

Queste le prossime date confermate di #SenhitLive19 dicembre a La Pedrera di Affi (Verona), 2 gennaio al Loft Club 53 Club & Restaurant di Germignaga (Varese), 15 gennaio al River Club Disco di Soncino (Cremona), 22 gennaio al Momà di Asolo (Treviso), 23 gennaio al Fish House di Fano (Pesaro Urbino), 29 gennaio al Noir Club & Restaurant di Lissone (Monza Brianza), 30 gennaio al Qbar di Padova6 febbraio al Soleluna Beach di Albissola Marina (Savona) -, 12 febbraio al Casa Mia Club di Genova e il 13 febbraio al Sol Levante Disco a Cavi di Lavagna (Genova).

Immagine di copertina: Gianni Lo Giudice

Emanuele Corbo




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