Il Festival di Sanremo ha preso il via con la prima puntata andata in onda ieri sera su Rai1. 10 i Big che si sono esibiti sul palco e hanno presentato i loro brani per la prima volta. Giudicare una canzone da un solo ascolto non è mai impresa facile, e probabilmente quando avremo preso confidenza con questi pezzi e li avremo assimilati la nostra impressione cambierà. Ad ogni modo queste sono le pagelle di PopSoap sui pezzi in gara nella prima puntata.
Lorenzo Fragola, Infinite volte. Seconda presenza all’Ariston per il vincitore di X Factor 8 che questa volta porta una ballad su un amore finito. Più sicuro e convincente dell’anno scorso, l’artista siciliano vuole dare un’immagine più matura di sé, dopo i discutibili “Ray-Ban, la vodka, l’odore del mare” di quest’estate. Un brano facile che punta a seguire la strada già tracciata da altri suoi colleghi, Mengoni in primis. Voto: 6/7
Noemi, La borsa di una donna. Al suo quarto Festival, la rossa cantante non parla d’amore ma dell’universo femminile e fa un passo indietro vocalmente per lasciare spazio all’aspetto interpretativo. Il brano non è immediato, e per questo è – ingiustamente – a rischio eliminazione, ma il testo tratteggia un quadro pieno di dettagli, delicato e realistico, della vita di una donna, indagando soprattutto le zone d’ombra in cui alloggiano insicurezze e fragilità. Voto: 6.5
Dear Jack, Mezzo respiro. Chiudendo gli occhi per i primi secondi della canzone sembra di sentire Lorenzo Fragola, invece si tratta di Leiner Riflessi, nuovo frontman della band, che non convince nella performance del suo debutto: è emozionato, fuori posto, la voce gli si ferma in gola e probabilmente il pezzo non è nelle sue corde. Lo avevamo apprezzato a X Factor (stessa edizione di Fragola, tra l’altro) per la sua anima black, ora imprigionata in un progetto discografico che non sembra rappresentarlo e rendergli onore. Il gruppo vuole mostrare grande coesione, ma la sensazione è di essere di fonte a una band al capolinea. Voto: 4/5
Giovanni Caccamo – Deborah Iurato, Via da qui. Sorvolando sull’inguardabile look della vincitrice di Amici 13, i due hanno fornito una delle migliori prove della serata. Canzone ‘ruffiana’ nella misura in cui si inserisce nella tradizione dei duetti sanremesi che hanno sempre riscosso grande successo, Via da qui è già proiettata verso il podio. Il pezzo funziona: questo non vuol dire sia il più bello qualitativamente parlando, ma uno dei più immediati e in grado di arrivare al primo ascolto. Voto: 6/7
Stadio, Un giorno mi dirai. Il diluvio abbattutosi ieri su Sanremo ha portato via la voce a Gaetano Curreri, che al Dopofestival ha lamentato qualche problema tecnico. A onor del vero, però, ciò non ha intaccato la bellezza della canzone, incentrata sul rapporto tra un padre e una figlia. Testo commovente in più di un passaggio, e cori orecchiabili che conferiscono anche una certa radiofonicità al brano. Voto: 6.5
Arisa, Guardando il cielo. Ormai è chiaro che l’artista a Sanremo non sbaglia un colpo. A partire da La notte (2012) in poi, Arisa ha trovato la sua cifra stilistica e la porta avanti mantenendo sempre alti gli standard qualitativi. Questa volta la cantante abbandona le storie d’amore per riflettere sulla vita, l’universo e persino la spiritualità. Un messaggio positivo e di speranza che di questi tempi non può che fare bene: “Di ogni giorno prendo il buono/ Tanto a cosa serve a un uomo/ Svegliarsi e dire che oggi non andrà?”. Voto: 6+
Enrico Ruggeri, Il primo amore non si scorda mai. Finalmente qualcuno che ci fa muovere sulla sedia. Ritornello tra i più riusciti, notevole il vestito musicale intriso di rock anni ’80. Ruggeri si conferma una certezza nel panorama italiano. Voto: 6
Bluvertigo, Semplicemente. Inaspettata apertura melodica da parte di Morgan & co., nei quali avevamo riposto le nostre speranze di ascoltare una proposta musicale più coraggiosa e sperimentale. Ci sentiamo orfani de L’assenzio (The Power Of Nothing). Voto: 5.5
Rocco Hunt, Wake Up. Si dice che il pop italiano sia inchiodato alla tradizione del ‘sole, cuore, amore’, ma il rap non sta dimostrando particolari guizzi di originalità. Il brano in questione torna per l’ennesima volta sulle condizioni difficili del Sud Italia: un modo facile per strappare applausi, tanto più che la denuncia viene fatta col sorriso e ritmi festaioli. Voto: 5
Irene Fornaciari, Blu. Un brano ‘impegnato’, ispirato alle tragedie avvenute nell’ultimo anno nei nostri mari. Il pezzo in sé è anche buono, ma molto probabilmente non sopravviverà al Festival. Voto: 5+
A rischio di eliminazione sono Noemi, Bluvertigo, Irene Fornaciari, Dear Jack.
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