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SAMA: «Il nostro pop garage al sapore di cherosene»

SAMA è il nome del trio pugliese che quest’estate ha debuttato con il singolo A Love Like Kerosene, disponibile in tutti gli stores digitali dallo scorso 24 luglio, prodotto dall’etichetta One More Lab in collaborazione con Aztec Music Publishing di Londra. La band ha ricevuto attestati di stima negli Stati Uniti e nel Regno Unito per l’originale sound pop garage. A Love Like Kerosene anticipa il primo EP, al quale il gruppo sta lavorando con passione e dedizione e la cui uscita è prevista per il prossimo inverno. Di seguito l’intervista a Francesco Samarelli, cantante del trio.

Come nasce il nome SAMA?
Il significato sta proprio nella parola, che in lingua araba significa ‘ascolta’. Ma, andando più in profondità, rappresenta il nostro modo di fare musica, arrivando ad una sorta di estasi, proprio come nei rituali del sufismo, l’arte per arrivare alla perfezione delle cose.

Quali sono le vostre influenze musicali?
Da qualche anno a questa parte abbiamo cominciato ad approcciarci   all’elettronica, a partire da quella sperimentale di Battiato (Fetus, Sulle corde di Aries e l’ultimo Joe Patti’s Experimental Group), James Blake, Jon Hopkins, a quella più pop di DJ come Kygo e Robin Schulz. I background musicali di ognuno di noi sono abbastanza differenti tra di loro (jazz, R&B, pop rock), ma ciò non costituisce un impedimento nella composizione. Al contrario, l’idea di uno diventa di ispirazione per l’altro.

A Love Like Kerosene è un brano dal sapore estivo, fresco ma raffinato. La collaborazione con la vostra etichetta è stata fondamentale per farvi conoscere oltremanica: il brano infatti è stato masterizzato da Stuart Hawkes (Disclosure, Rudimental, Alex Clare, Lorde). Come è nata la collaborazione con One More Lab?
Ci tengo a dire che è stata One More Lab a contattare noi e che così dovrebbe funzionare sempre. Le case discografiche dovrebbero continuare ad andare alla ricerca degli artisti, a prenderli sotto la propria ala e a farli crescere secondo un disegno consapevole. In questo modo One More Lab si è fatta strada, un modo intelligente di trattare gli artisti, e non considerandoli meri strumenti di un investimento tanto rapido quanto miope. Gli artisti svolgono il loro ruolo, cioè impiegare energie nel campo della composizione originale. Le case discografiche cercano e fanno crescere gli artisti: è questo l’iter che bisognerebbe seguire sempre.

Com’è nato questo brano e di che cosa parla?
Non racconta solo del dolore per un amore non corrisposto e, tuttavia, ostinatamente desiderato. Descrive una condizione mentale, un atteggiamento di rassegnazione personale e di tormentoso distacco da una situazione di piacere. Il protagonista è alla ricerca di pace, non vuole più combattere la battaglia dell’amore, si promette di ritirare le proprie truppe e di non commettere più errori, di non innamorarsi più. Il titolo della canzone non ha a che fare tanto con il suo contenuto quanto con il contesto compositivo. Io, Ted e Leo componiamo in una stanza che si trova sulla terrazza di casa mia e che quindi d’estate è molto calda e d’inverno molto fredda. Quando stavamo componendo la canzone era inverno e tenevamo la stufa al cherosene accesa, che emanava un odore di gas che è rimasto per tutto l’inverno. Per questo abbiamo deciso di chiamarla A Love Like Kerosene.

State lavorando a nuovi brani da inserire nell’EP? Rimangono fedeli all’atmosfera del vostro primo singolo o c’è qualcosa di diverso?
Stiamo lavorando già a diversi brani. Non vogliamo perdere l’atmosfera del primo singolo, ma non vogliamo neanche fossilizzarci. Adesso operiamo con maggiore consapevolezza e più voglia di sperimentare. Dedichiamo moltissimo tempo all’ascolto e una grande attenzione ai particolari. La sensazione che avrete nell’ascoltare i prossimi brani sarà quella di un sound definito e preciso. Ascoltando una nostra canzone vi verrà spontaneo dire: “Sono i SAMA!”.

Dall’incontro con One More Lab nasce una join venture che diffonde la musica di SAMA in tutta Europa già al primo singolo di debutto. Oggi è sempre più raro essere supportati da un team di persone competenti che credono nella musica e nei giovani. Cosa significa per voi?
Per noi è molto importante poter contare su un supporto concreto come quello che ci sta offrendo One More Lab. Ci è capitato spesso di ricevere complimenti o di essere premiati da personalità importanti in ambito artistico, ma nessuno prima di One More Lab ha avuto il coraggio investire in un nostro progetto.

Vi state preparando per esibirvi live?
Sì, io, Ted (Francesco Tedeschi) e Leo (Leonardo Fasciano), continuiamo ad incontrarci nella “stanza del kerosene” per provare e condividere nuove idee.

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Immagine di copertina: Ufficio Stampa

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