Dopo il successo di Guerriero, certificato multiplatino, Marco Mengoni fa irruzione nelle radio da oggi con Esseri umani, il secondo singolo estratto dall’album Parole in circolo (già triplo disco di platino). Domani sarà online anche il videoclip la cui regia è stata firmata da Cosimo Alemà, già al lavoro sulla clip del precedente singolo.
Guerriero ha segnato il ritorno in grande stile di Marco Mengoni: il brano è diventato multiplatino per le vendite e il video ha totalizzato oltre 16 milioni di visualizzazioni su Vevo e YouTube. Da oggi invece in tutte le radio spazio a Esseri umani, il nuovo singolo tratto dall’album Parole in circolo uscito il 13 gennaio su etichetta Sony Music e balzato subito ai vertici delle classifiche di vendita.
Scritto dallo stesso Mengoni in collaborazione con Matteo Valicelli, Esseri umani è uno dei brani più significativi del disco e, soprattutto in un momento storico come questo, ribadisce di non fermarsi all’apparenza, di tendere la mano per combattere insieme i lati oscuri di una società sempre più nascosta dietro a uno schermo e poco protesa verso il prossimo, che pian piano tende a dimenticare la verità dei rapporti e l’importanza di essere animali razionali, ovvero uomini, e quindi esseri umani.
Un brano intenso, che rappresenta la parte più suonata di Parole in circolo, privo di arricchimenti elettronici, e che mostra un uomo che ha imparato dalla vita ad apprezzare l’essere umano nella sua interezza con tutti i pregi e difetti.
Da domani, sabato 28 febbraio, il videoclip sarà in rotazione su tutti i canali musicali. Oggi è invece in anteprima sul sito di Repubblica. Nato da un’idea di Marco Mengoni, con la regia di Cosimo Alemà, nel video il protagonista, come ciascuno di noi nella propria quotidianità, indossa un travestimento ben congeniato, in modo da nascondere i suoi veri lineamenti, il suo vero volto. Anche gli “esseri umani” che lo osservano indossano una maschera che trasforma il volto per metà, quasi a voler dimostrare che siamo tutti uguali nel voler nascondere agli altri ciò che siamo veramente. E poiché da parte delle persone che ci circondano non arriva un’intenzione di ricerca maggiore, il protagonista a fine giornata si spoglia dei suoi abiti e rimane solo, ma sempre con la maschera sul volto.
Uno degli elementi significativi del video è l’utilizzo del linguaggio dei segni, proprio perché il messaggio del brano possa arrivare a tutti: tra esseri umani ci si avvicina davvero solo senza maschere.
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