Viene pubblicato quest’oggi per Qui Base Luna (QBL) – che ha dato recentemente alle stampe l’ultimo, acclamato album di Cristina Donà Così Vicini – L’Anticiclone delle Azzorre, album d’esordio de Il Geometra Mangoni, al secolo Maurizio Mangoni, artista toscano, già voce e chitarra dei MURIéL, vincitore nel 2011 del premio “Ernesto De Pascale”, con all’attivo collaborazioni importanti (Paolo Benvegnù, Tommaso Cerasuolo dei Perturbazione, Serena Altavilla dei Blue Willa e Mariposa, tra gli altri).
L’album, coprodotto da Maurizio Mangoni con Stefano Castagna (Ritmo&Blu Studio) e Saverio Lanza (per il brano Un altro inverno), è stato anticipato dal singolo Un altro inverno. Il video, con la regia di Giacomo Triglia (Irene Grandi, Cristina Donà, Francesco Sarcina, Francesca Michielin, Brunori Sas), a metà strada tra l’anima giapponese di “Galaxy Express 999” e le atmosfere di San Pietroburgo del film “L’Arca Russa” di Sokurov, narra di un visitatore/narratore che, all’interno di un treno interstellare al di là del tempo e dello spazio, incrocia personaggi legati a varie epoche storiche. Il brano è la fusione di due idee, due facce, due canzoni.
Le nove tracce che compongono l’album parlano d’amore, pur non essendo canzoni d’amore. È un diario minimo questo “Anticiclone”, fatto di storie normali, difficili, meravigliose: un disco pensato, scritto e suonato in un’epoca di passaggio che però non passa mai. Sonorità atipiche che guardano al nord Europa (Apparat, Efterklang, Notwist) si fondono a una scrittura sottile che traccia un ponte tra la poesia lieve di cantautori come Sergio Endrigo e Bruno Lauzi, e la contemporaneità.
Da La danza della formica, brano che racconta la necessità di uscire dalla massa, dal distinguersi per salvarsi, Il Geometra Mangoni tocca temi grandi, pur rimanendo nella quotidianità del racconto: l’incertezza della sua generazione (È tutto qui), la possibilità di guardare avanti (Ci lasceremo), la trappola del conformismo (Fra giorni e poesia).
Via Ufficio Stampa
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