D’accordo, il quarto compleanno di un disco non è una di quelle ricorrenze che fanno clamore o impongono festeggiamenti in pompa magna, ma in attesa del nuovo album degli Hurts dovremo pur passare il tempo. E allora eccoci qui, a ricordare il fatto che il 27 agosto del 2010 veniva pubblicato Happiness (Major Label / RCA Records), opera prima del duo di Manchester formato da Theo Hutchcraft (voce) e Adam Anderson (polistrumentista). Un lavoro che ha venduto più di 2 milioni di copie, che negli ultimi anni per un disco d’esordio è una cifra di tutto rispetto.
I due ragazzi si sono presentati al pubblico europeo come grandi amanti del synth-pop, degli anni ’80 e attenti all’immagine. Nelle foto promozionali così come nelle apparizioni pubbliche spesso ci si è chiesto se fossero modelli di qualche grande marchio. E allora non è un caso che il loro look sia stato curato da “Re” Giorgio Armani. Ma sotto gli eleganti completi scuri c’era qualcosa di più, e ce ne si è resi conto sin dalla pubblicazione del primo singolo Better Than Love, unica parentesi danzereccia del disco. Ve la ricordate?
Gli Hurts attingono a piene mani dai loro punti di riferimento, Depeche Mode e Tears For Fears tra gli altri, e compongono struggenti ballate come Stay e The Water dando vita ad un album squisitamente pop da gustare soprattutto dopo il tramonto. Sì perché le undici tracce (dodici con la ghost track Verona) di Happiness sono musicalmente vestite con sontuosi abiti da gran soirée che trasportano l’ascoltatore in un mondo che trasuda malinconia e a tratti suona minaccioso, cupo, sinistro (Silver Lining, Evelyn e il secondo singolo Wonderful Life). Questo spiega il motivo per cui riscuotano maggior successo nei freddi paesi del nord.
Per confezionare il loro esordio discografico i due amici si sono affidati ai produttori Jonas Quant, Mark “Spike” Stent e Richard “Biff” Stannard, quest’ultimo già al fianco di colossi del pop come le Spice Girls e Kylie Minogue. Proprio la diva australiana è protagonista dell’unico featuring presente nel disco. La traccia in questione è Devotion, pezzo che fa tornare in mente il periodo discograficamente più sperimentale di Kylie, quello degli album Kylie Minogue e Impossible Princess. E c’è da scommettere che Theo e Adam conoscano e apprezzino i lavori appena citati, dal momento che dal vivo hanno spesso interpretato Confide In Me della collega Minogue e l’hanno addirittura inserita come b-side nel singolo di Stay.
https://www.youtube.com/watch?v=biLJX056dd4
Nel 2013 gli Hurts hanno pubblicato il secondo disco Exile, che pur non avendo avuto lo stesso successo di Happiness ne costituisce un buon erede dal punto di vista musicale, e contiene pezzi decisamente validi come Blind, Somebody To Die For e l’intensa Help (con tanto di Sir Elton John al pianoforte). Attualmente Theo e Adam stanno lavorando al nuovo capitolo della loro avventura, e se è vero che il terzo disco è generalmente quello cruciale e di svolta nella carriera di un artista, siamo pronti a farci sorprendere e trafiggere di nuovo il cuore.