Era il 29 settembre del 1992 quando sulle frequenze delle radio più ascoltate degli Stati Uniti debuttavano le sonorità a metà strada tra pop, funk e trip hop di Erotica, l’allora nuovo singolo di Madonna, lasciando fan della prima ora e pubblico medio basìti dinnanzi ai toni languidi e al testo audace della canzone. Pubblicata su CD, musicassetta e vinile il 13 ottobre del ’92, Erotica raggiunse il suo picco sul podio della Hot 100 di Billboard qualche settimana dopo, fermandosi alla #3 e divenendo il primo apripista di un album della Ciccone a non conquistare la vetta della chart americana dai tempi di Like A Virgin (1984).
Singolo di lancio tratto dall’LP omonimo, Erotica ottenne un discreto successo nelle radio appartenenti ai formati Rhythmic e Top 40/Mainstream, riuscendo perfino ad accedere alla classifica dedicata ai brani R’n’B/hip hop grazie all’inusuale miscuglio di generi che ne contraddistingueva la produzione, a cura del DJ e musicista Shep Pettibone con cui la Ciccone lavorò a buona parte del disco.
‘My Name Is Dita’
In Erotica Madonna impersona Dita, l’ammaliante dominatrice dall’incisivo incapsulato in oro, munita di frustino e maschera di cuoio sugli occhi, nonché esperta in pratiche sadomaso, che la cantante plasma traendo spunto dal nome della stella del cinema muto degli anni ’30, Dita Parlo, e utilizza come alter ego sia per la promozione dell’album sia per l’illustrazione/narrazione delle proprie fantasie erotiche nel libro fotografico Sex, pubblicato in concomitanza.
Feroci saranno le condanne al patibolo da parte della stampa bigotta e delle comunità cristiane, spazientite per la reiterata mescolanza tra sesso e religione che la popstar porta deliberatamente all’estremo con questo progetto audiovisivo, volto a celebrare la sessualità in tutte le sue forme (comprese quelle moralmente più discutibili) e a rendere la donna soggetto e non più oggetto di libidine e di piacere carnale.
Sacro e profano: le ire dei gruppi religiosi
Nel video di Erotica, diretto da Fabien Baron e montato con spezzoni in Super 8mm che il regista filmò durante le sessioni fotografiche tenute da Steven Meisel per Sex, Madonna torna a confondere sacro e profano, non solo attraverso immagini giudicate pornografiche e blasfeme dalle parti offese, ma anche a livello musicale: il campionamento (non autorizzato) di un verso tratto dal canto arabo El Yom Ollika, in cui si ricorda la morte di Cristo, echeggia in sottofondo nella parte centrale del pezzo, là dove è possibile ascoltare la voce della famosa cantante libanese Fairuz che intona la frase ’In questo giorno egli fu appeso alla croce’.
Le critiche da parte dei gruppi religiosi contro Madonna si inaspriranno quando, in alcune interviste rilasciate sui giornali e in TV, la Regina del pop arriverà ad equiparare l’alternanza tra dolore e piacere, tipica del mondo S&M a cui Erotica si ispira, all’appagamento interiore e al senso di redenzione che sacerdoti e suore provano nel subìre punizioni corporali e nell’autoflagellarsi per espiare le proprie colpe.
Era il 1992, l’anno in cui l’epidemia da AIDS/HIV raggiungeva un nuovo picco nel mondo tornando a demonizzare il sesso promiscuo, l’anno delle elezioni presidenziali in America e dello scontro politico tra la destra conservatrice di George Bush senior e la sinistra liberale di Bill Clinton. Mentre il presidente uscente si batteva per tutelare i valori della famiglia tradizionale e si scagliava contro l’abolizione delle preghiere durante le cerimonie scolastiche, Madonna usciva con il singolo, con il libro e con l’album più controversi della propria carriera, schiacciando a tutta briglia l’acceleratore della liberazione sessuale nella cultura pop.