Si è fatta conoscere ad Amici, ha partecipato all’ultima edizione di Sanremo e ora è uscita con un disco di inediti prodotto da Emma Marrone. Nell’ultimo anno Elodie è cresciuta e grazie alle tante esperienze realizzate è diventata più consapevole. Non per questo, però, ha paura di osare e, coraggiosa, si mette in gioco: Tutta colpa mia (Universal Music) è il risultato di un percorso di crescita, fatto anche di tanti errori, che la cantante dai capelli rosa, però, rifarebbe ancora. A PopSoap Elodie ha presentato il suo nuovo lavoro che vanta, tra le firme dei brani, anche Federica Abbate, Amara, Giovanni Caccamo, Dario Faini, Ermal Meta e Zibba, che duetta con lei in Amarsi basterà.
Elodie, che cosa rappresenta questo disco per te?
È la mia presa di coscienza. Mi sto lasciando andare e si vede anche dalla foto che ho deciso di mettere sulla cover: io sono così, per niente costruita. Si sente che in questo periodo sono felice, ma allo stesso tempo rimango ancora legata alla mia parte infantile.
L’amore è l’argomento centrale dei pezzi, quello che lega tutto il disco. Come mai questa scelta?
È l’unica cosa che mi spinge a svegliarmi la mattina. Per me l’amore muove il mondo e non parlo del sentimento inteso come relazione, ma l’amore per la musica, per le persone che ti sono intorno. Quando si pensa ai cuoricini e agli arcobaleni si sbaglia, l’amore è anche sacrificio: la felicità vera te la devi costruire, ci devi arrivare con un percorso spesso difficile.
Hai le idee chiare, insomma…
Sì, ci tengo sempre a sottolineare che, anche se ho delle fragilità evidenti, sono una donna forte, una piccola guerriera che ha voglia di affrontare i suoi limiti per diventare una persona migliore. Poi si sbaglia, ma gli errori sono fondamentali. La vita è una e bisogna buttarsi: io oso.
Questa determinazione ti accomuna con Emma Marrone, lo sai?
Credo che sia stato il destino a farci incontrare. Abbiamo entrambe un modo molto forte di dire le cose e un approccio alla musica viscerale. Andiamo molto d’accordo.
Nel disco si sentono sonorità d’altri tempi e tu stessa dici che la musica anni ’60-’70 per te è molto importante. Insolito per una ragazza giovane come te…
Da mio padre ho preso il cantautorato italiano, ma anche tanta dance anni ’70. Quella è stata la mia base, per poi passare per il blues, il jazz, il soul…
Il 26 aprile sarà un giorno importante, che cosa succederà?
La mia prima data live, all’Alcatraz di Milano. Proprio in questi giorni stiamo iniziando a organizzare il tutto.
Mi dici che cosa ti lascia questo Sanremo?
Più sicurezza, sia sul palco che sotto. A partire da Amici ho dovuto vedermela con i giudizi su Internet e non è stato facile. “Sembra un citofono”, “È la figlia di Elio”, cose che ora mi fanno ridere, ma ci metti un po’ ad abituarti. Ora vivo tutto con molta serenità: sono io ad aver scelto quello che faccio. Va bene così.
Sabrina Patilli