Vincitori dell’Australian Music Prize 2013 con l’album Not Art, i Big Scary sono diventati una delle band più importanti dell’attuale scena australiana. Ora il duo alt-pop di Melbourne sbarca in Europa con il singolo Organism che anticipa il terzo disco di studio previsto per il 2016.
Dopo aver conquistato l’Australia con i primi due album Vacation e Not Art, i Big Scary – composti da Tom Iansek (chitarra, voce, piano) e Jo Syme (batteria, cori) – arrivano nel Vecchio Continente con il brano Organism, in uscita il 27 novembre su etichetta One Little Indian, e con un tour autunnale tra Germania, Francia e UK di supporto alla cantautrice Courtney Barnett.
Organism è solo un assaggio del materiale inedito su cui hanno lavorato Tom e Jo, e che costituirà il terzo album in studio previsto per il 2016. Già apprezzati in patria per la loro grande inventiva, grazie alla quale nel 2013 hanno vinto l’Australian Music Prize, con Organism i Big Scary si aprono ulteriormente alla sperimentazione concependo un brano pop originale dai tratti inediti per il loro repertorio. Tom Iansek ha spiegato che “si tratta di tornare all’essenza di me e Jo come band e alla dinamica tra noi, di rifocalizzarci sul concetto di duo. Ci siamo liberati di ciò che non era essenziale, usando di meno per creare di più attraverso trame per noi nuove ed insolite, pur mantenendo il risultato ancorato al sound prodotto da due sole persone”.
Tra i motivi che hanno portato i Big Scary a questo nuovo impeto sperimentale spicca la recente esperienza dello stesso Tom Iansek come produttore, che lo ha visto collaborare con artisti come Art Of Sleeping, Hockey Dad ed Airling fino a diventare uno dei produttori autraliani più apprezzati. Lui stesso spiega che “i Big Scary mi danno la possibilità di sfidare artisticamente me stesso. Mi sono imposto di capire a che punto sono come autore e produttore, di guardare dov’è diretta la musica in generale e decidere dove voglio dirigermi io. È un percorso faticoso e tortuoso, e soprattutto senza la garanzia di un risultato positivo, ma permette l’accesso a territori molto più ampi”.
Via Ufficio Stampa