È disponibile dal 20 novembre su iTunes e in radio Baby Bastard Inside (Giuly Records/Artist First), il nuovo singolo de Le Donatella. Il brano, il primo inedito dopo Scarpe diem dello scorso anno, racconta in chiave ironica la vita di due teenager fuori controllo e sopra le righe, un po’ come loro. Le gemelle Giulia e Silvia Provvedi in questi mesi, dopo la vittoria all’Isola dei famosi, sono state impegnate su più fronti, non solo musicali: testimonial di linee di abbigliamento, DJ nei locali di tutta Italia e recentemente anche modelle per la rivista Playboy. PopSoap ha raggiunto telefonicamente Silvia per parlare di tutto questo e soprattutto del nuovo singolo (qui il video ufficiale): “Non siamo molto femminili e facciamo tutto con ironia”, ha spiegato la cantante.
Baby Bastard Inside è nata dalla collaborazione con Roberto Di Stefano e Keezy, come li avete conosciuti?
Ci conosciamo da tantissimo tempo, abbiamo registrato a Torino molti provini che usciranno presto, tra di noi c’è un rapporto di fiducia e amicizia che va oltre il lavoro. Il nuovo singolo è nato in modo spontaneo, a loro piaceva il pezzo che avevamo scritto e ci hanno appoggiato.
La cover di Donatella uscita a maggio invece era prodotta da Tommy Vee e Mauro Ferrucci. La collaborazione si è interrotta o proseguirà su altri brani futuri?
No non si è interrotta, abbiamo voluto proseguire con Roberto perché ai tempi delle prime registrazioni di questo brano aveva preso lui in mano la situazione. Con Tommy e Mauro ci sarà modo di lavorare sicuramente per altri singoli.
Quanto è autobiografica Baby Bastard Inside? Anche nella vita di tutti i giorni avete questa attitudine da cattive ragazze o lo diventate quando salite sul palco?
La canzone parla di due teenager fuori controllo, contro gli schemi e le regole aristocratiche. Noi siamo due ragazze senza sovrastrutture che amano una vita più semplice. Ovviamente in questo brano tutto viene esasperato; siamo molto autoironiche e anche la canzone lo è. Sicuramente però non incarniamo il prototipo di donna troppo femminile e tranquilla.
Gli uomini non scappano di fronte a questo modo di fare?
(Scoppia a ridere, ndr) Sì alcuni scappano, però non possiamo farci niente. Se fuggono li inseguiamo, ma qualche volta li lasciamo andare.
Continuate a mescolare musica e immagine, come dimostra il recente servizio fotografico per Playboy…
Quando abbiamo ricevuto la proposta della copertina di Playboy ci è venuto da sorridere, perché – ripeto – non siamo né dei sex symbol né particolarmente femminili, però abbiamo dato il nostro contributo giocando sull’androginia creando qualcosa di più insolito. Penso sia venuto fuori un bel lavoro e che la volgarità, in generale, non stia nel nudo in sé, ma nell’atteggiamento e nel modo di fare.
A gennaio usciremo con una linea di abbigliamento in collaborazione con My T-Shirt, e nel frattempo continuiamo a lavorare anche come DJ. Cerchiamo di convogliare tutte le nostre passioni per far sì che portino qualcosa di buono.
Il vostro sito ufficiale raccoglie tutto ciò che vi ruota attorno, comprese le dirette Periscope dei vostri allenamenti. Da che cosa nasce questa volontà di mantenere sempre i riflettori virtuali accesi?
Non tutto quello che si pubblica sui social è per attirare l’attenzione. Poiché lavoriamo grazie a persone che ci seguono credo sia giusto tenerle informate su quello che facciamo. I fan devono avere la possibilità di conoscerci e secondo me il modo più naturale per conoscere una persona è viverla nella quotidianità.
Cantanti, DJ, modelle, testimonial: c’è qualche altro ruolo che vorreste provare a ricoprire?
Ci sono tante cose in cantiere, facciamo sempre di tutto per dare il massimo. Amiamo chiacchierare, cantare, e questo sicuramente darà luogo a nuovi progetti.