Piero Pelù è pronto a condividere la sua storia personale con il pubblico. Uscirà infatti mercoledì 16 aprile Identikit di un ribelle (Rizzoli), l’autobiografia scritta con Massimo Cotto. L’opera verrà presentata ai fan il 17 aprile a Firenze (La Feltrinelli Red di Piazza della Repubblica 26) e il 20 maggio a Milano (Feltrinelli di Piazza Piemonte). Se si guarda alle spalle il rocker fiorentino non riesce a spiegarsi come faccia a essere ancora vivo. Ha dedicato ogni ora dei suoi giorni alla musica: per lei ha trascorso notti insonni a limare versi, ha girovagato per il mondo esibendosi con la stessa passione nei club più intimi e sui palchi dei principali festival internazionali. Al fianco dei Litfiba e da solista, Piero ha attraversato oltre trent’anni di storia della musica italiana, contribuendo in modo significativo alla nascita della scena rock contemporanea. I suoi live adrenalinici lo hanno messo più volte a rischio, i suoi attacchi frontali ai potenti di turno e le sue grida di rabbia contro le organizzazioni mafiose gli sono costati cari: minacce, gogne mediatiche e addirittura il divieto di esibirsi in Sicilia. In queste pagine Piero si racconta a ruota libera, esorcizzando le sue paure e confidando i suoi timori. Primo fra tutti l’incubo delle droghe pesanti, che hanno coinvolto persone a lui care. Questo libro raccoglie la storia di un’evoluzione, la confessione di un ragazzo di strada divenuto uomo in rivolta, di un musicista che scava nella sua anima gitana per ricordarci che la disobbedienza non è un gioco da ragazzi né l’ultima spiaggia di chi non ha più nulla da perdere. Opporsi alle ingiustizie è un preciso dovere morale, una necessità. Perché come ci ricorda Piero «Ribellarsi non è eroico. È vitale».