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“Make Me…”: Britney torna tra eros e sensualità




Ogni volta che Britney Spears si accinge a tornare sul mercato con della nuova musica non c’è breakdown emotivo né controversia che tenga: tutto il mondo apre gli occhi e tende l’orecchio verso ciò che propone, a prescindere dal risultato, dall’ostruzionismo radiofonico e dalle posizioni in classifica, perché Britney è una sorta di catalizzatore mediatico, è il centro dell’attenzione’ per eccellenza, come proprio lei usava cantare in Gimme More del 2007. Ed è riuscita a farlo anche con il nuovo brano, primo estratto dall’album Glory in uscita il prossimo 26 agosto.

Così, mentre la di nuovo tonica reginetta del Pop si gode la pausa estiva dalla residency a Las Vegas divertendosi con i due figli tra piscine e parchi divertimento, all’insegna del ‘lavativismo’ più spudorato (potremmo mai non amarla?), capita che la Sony/RCA pubblichi il nuovo singolo Make Me… (featuring G-Eazy) il 15 Luglio da poco trascorso, ed è subito gioia e giubilo tra fans e simpatizzanti.

La canzone, prodotta dal britannico BURNS (protégé di Calvin Harris), è il frutto di una collaborazione iniziata con il DJ/beatmaker a partire da Ottobre del 2015 e prende volutamente le distanze dal dance/pop più inflazionato, al momento in piena fase decadente: siamo lontani anni luce dall’EDM di Work Bitch (2013), modellata da Otto Knows nello studio degli ormai sciolti Swedish House Mafia. La nuova formula è midtempo e Make Me… suona adulta, contemporanea, sexy.

Archiviata la variopinta parentesi 80’s di Pretty Girls (un capriccio usato come test la scorsa estate, il cui esito si è rivelato fallimentare) e scartate molte delle demo incise durante il medesimo periodo, con il primo singolo tratto dal prossimo album Glory, il nono LP in studio, la Spears abbandona il lato brioso e puerile del mainstream per immergersi nelle acque più placide dello slinky R&B, miste ai vapori notturni dell’alternative hip hop, e lo fa piegando quest’ultimo genere alla sensuale delicatezza di melodie e falsetti che rievocano, finalmente, la Britney di In The Zone (2003).

Britney Spears Glory
Britney Spears, cover dell’album “Glory”

Ecco cosa accade, nel dettaglio, in 3 minuti e 51 secondi esatti: gli arpeggi striduli di un non meglio identificato strumento musicale instaurano un vibe tanto sinistro quanto esotico sul pezzo e ne introducono le prime note con la complicità di un beat che cade languido sulla base e pone in risalto, più di qualsiasi altro elemento, un arrangiamento vocale impeccabile, supervisionato dall’autore e musicista Joe Janiak (collega di Max Martin) che ha coscritto il brano insieme alla superstar. Le strofe, calde e sospirate, sono in buona parte distinte dal vocal fry, quello stile canoro a metà strada fra il gutturale e il gracchiante di cui Britney (da brava antesignana) abusa dal ’98, ben prima che divenisse un trend tra le giovani statunitensi. La lentezza del ritmo evolve man mano in un frenetico susseguirsi di claps che guidano la traccia fino all’esplosione del ritornello, costituito da un orgasmico tripudio di ’oooh’ in crescendo, accompagnati da un synth che riproduce il gocciolìo dell’acqua (water droplet in gergo tecnico) e giri di chitarra elettrica dal suono ruvido e grattato: i verbi espliciti non servono più, basta intonare per otto volte un solo verso onomatopeico e rendere ugualmente cristallino il contenuto del testo. Non mancano piccoli momenti di perfezione emotopop, come la parte finale della seconda strofa che culla l’udito grazie al più piacevole dei motivi che esistano (’Cause you’re the flame I can’t do without / The fire comes in, the sky falls down’), al punto tale da tornare anche in chiusura, sotto forma di post chorus; il tutto guarnito dal breve rap di G-Eazy che non rovina affatto l’atmosfera della produzione, anzi, la rende ancora più appetibile.

Con un totale di (soli) 62 BPM, Make Me… si conferma dunque una delle ballate più erotiche di Britney Spears dai tempi della suggestiva Touch of My Hand. Riuscirà questo singolo a trainare una nuova era? Noi, come sempre, non ci azzardiamo a prevedere il futuro ma ci limitiamo a commentare ciò che guardiamo e ascoltiamo, e benché quello che abbiamo sentito finora ci sembri ’something sensational’, ci tocca spendere qualche parola a proposito del video che dovrebbe accompagnare la canzone e debuttare a breve.

Agli inizi di Giugno, la regia del clip musicale (filmato a Las Vegas) è stata affidata al maestro della fotografia glitterata David LaChapelle, con un budget che si avvicinerebbe ai 2 milioni di dollari secondo quanto trapela dai ben informati. Il video è stato ripreso e finalizzato secondo gli accordi, eppure notizia degli ultimi giorni è che la Sony e il management della Spears avrebbero giudicato il montaggio finale talmente audace e sessualmente esplicito da cestinare tutta l’opera di LaChapelle e spedire d’emergenza la cantante e il suo corpo di ballo in una nuova location (e presumibilmente da un nuovo direttore) per realizzare un video alternativo la cui sinossi vedrebbe Britney e un gruppo di amiche impegnate a divertirsi mentre provinano in modo inconsueto degli aspiranti ballerini.

Nell’attesa di vedere cosa accadrà e quale video sarà ufficialmente presentato, Make Me… è attualmente in radio anche in una solo version senza l’intervento rap di G-Eazy, ed è disponibile per l’acquisto su iTunes e per gli amanti dei formati lossless su 7Digital via Sony/RCA.

Il nuovo album Gloryinvece, è già in pre-order su Apple Music e dà diritto al download immediato della traccia Private Show.

 

 

Francesco Cappellano




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