FreeBoys: «Siamo una boy band made in Italy. Che male c’è?»

La dedica dei FreeBoys a PopSoap
La dedica dei FreeBoys a PopSoap

Martedì 24 giugno è stato pubblicato Dedicato a… (Beat Sound/Believe Digital), album di debutto dei FreeBoys, il gruppo vocale reduce dall’esperienza di X Factor 7 e, ancora prima, di Io canto. Abbiamo intervistato i membri del gruppo Enrico Nadai, Simone Frulio e Kevan Gulia in quella che loro hanno definito la “FreeBoys Zone”, la stanza all’interno degli studi dell’etichetta in cui hanno preso forma i nuovi brani. Seduti su un piccolo divano arancione e circondati da chitarre, computer e alcune copie del disco esposte in bella mostra, i giovani pupilli di Simona Ventura (che per loro ha realizzato lo speciale tv FreeBoys, un sogno a tutto volume andato in onda su Sky Uno) si sono raccontati a PopSoap tra ricordi passati e progetti futuri, inclusa una vacanza con le loro fan.

Come e perché avete deciso di formare il gruppo?
Simone: Ci siamo conosciuti a Io canto. Inizialmente eravamo in 5 e ci chiamavamo Gimme Five. Finito il programma ognuno di noi ha fatto concerti per conto proprio e dopo qualche mese abbiamo deciso di formare questo gruppo. La scelta di stare in 3 sul palco invece che da soli si è rivelata più interessante e divertente, scherziamo molto insieme.

Qual è l’elemento di novità dei FreeBoys rispetto alle tradizionali boy band?
Kevan: Il fatto che siamo in 3 costituisce un impatto visivo diverso rispetto a una boy band classica di 4-5 elementi. È tutto molto più “smart” e anche la gestione sul palco è diversa. A livello di sound e di testi invece abbiamo voglia di ricercare e inserire, soprattutto in futuro, elementi che non si trovano così spesso nella musica commerciale.

All’estero le boy band stanno vivendo una seconda giovinezza, ma c’è ancora spazio per questo tipo di gruppi in Italia?
Enrico: In Italia il fenomeno delle boy band è piuttosto recente, mentre all’estero ci sono da sempre, basti pensare ai Beatles e ai Take That. Finora abbiamo sempre importato la loro musica, per questo quando si crea qualcosa di diverso e di innovativo in casa propria sarebbe il caso di valorizzarlo.

La vostra partecipazione a X Factor aveva sollevato alcune critiche, ne avete fatto tesoro?
S: Abbiamo sempre ascoltato le critiche costruttive, a differenza di quelle che avevano il solo scopo di offendere, e sono state utili perché ci hanno aiutato a crescere. In ogni caso siamo soddisfatti del percorso fatto all’interno del programma, abbiamo dato il massimo sin dal primo giorno.

Simona Ventura ha dimostrato di tenere veramente a voi, anche dopo X Factor. Che rapporto si è instaurato con lei?
K: Siamo entrati molto in confidenza con Simona, segue passo passo quello che facciamo, ed esige il controllo di qualunque azione. Anche questa è una dimostrazione di quanto tenga ai FreeBoys.

Da qualche giorno è uscito il vostro album Dedicato a…: completate la frase e ditemi a chi.
K: Principalmente alle nostre fan, alle “freegirls”. Abbiamo realizzato tutto l’album pensando a loro, rappresentano il nostro zoccolo duro. Naturalmente è dedicato anche a chi ci apprezza e a chi ci sta vicino.

Avete scritto qualcosa per il disco?
K: Sì, ho messo mano a tre brani: Dedicato a te, Svegliami e Party Mega.

Come sono nate queste canzoni? Avete dato delle indicazioni sia a livello testuale che sonoro?
E: Gli autori dei brani ci conoscono bene. Il singolo L’ultima pagina è firmato da Nicco Verrienti, un nostro carissimo amico, quindi si tratta di persone che hanno saputo prendere spunto dalle nostre personalità. Tutto il materiale è poi passato attraverso un filtro, il nostro. Abbiamo seguito ogni fase di lavorazione del disco.

Nei vostri iPod che musica c’è?
K: Io ascolto di tutto, non saprei dirti un genere in particolare. Amo il rap, il pop, il jazz e la musica classica. Ho un debole per will.i.am, penso sia il produttore più all’avanguardia.
S: Io ho gusti simili ai suoi, però non riesco proprio ad ascoltare jazz, classica e metal!
E: Ultimamente mi sono impuntato con 3 artisti: Coltrane per il jazz, Sibelius per la musica classica e Dente per il pop.

Qual è la parte di questo lavoro che preferite?
S: Quella che stiamo iniziando a fare adesso, ovvero i live e presentare il disco davanti al nostro pubblico. Vedere tutte quelle persone che cantano le nostre canzoni e sono lì per noi è la parte più emozionante e che dà più soddisfazione.

Ho letto che farete una vacanza con i fan, di cosa si tratta?
K: Sì, la prima settimana di luglio e la prima di agosto andremo in un villaggio con le nostre fan, come abbiamo già fatto l’anno scorso. Pare ci siano molte prenotazioni! È un modo per trascorrere un po’ di tempo insieme a loro.

Siete ancora studenti, pensate di iscrivervi all’università o di concentrarvi sulla carriera musicale?
E: Io vorrei fare l’università, al momento sono orientato sul DAMS di Bologna.
S: Se decidessi di iscrivermi all’università farei lingue.
K: Io non penso di farla, se dovessi studiare ancora dopo il diploma vorrei fare un corso di produzione musicale e ingegneria del suono.

Nei progetti futuri c’è anche Sanremo?
S: Io diventerò maggiorenne l’anno prossimo, quindi se il regolamento non viene modificato non possiamo neanche proporci. Ma al di là di questo particolare per ora non rientra nei nostri piani.

A settembre i FreeBoys saranno protagonisti di un instore tour in tutta Italia per presentare Dedicato a… Presto su PopSoap troverete il calendario completo degli appuntamenti.

Photo Credit: Ivano Tomba

 

Emanuele Corbo

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