Filippo Graziani: «La mia generazione non è ancora al tappeto»

Abbiamo raggiunto Filippo Graziani tra una data e l’altra del suo tour a supporto del disco Le cose belle, pubblicato a febbraio da Officine Pan Idler e distribuito da Warner Music (a fine articolo trovate le prossime date). Dopo la partecipazione al 64° Festival di Sanremo con il brano omonimo, l’artista – figlio dell’indimenticato Ivan – sta girando l’Italia per presentare le dieci canzoni dell’album d’esordio. Cresciuto in un ambiente pieno di musica, a 18 anni Filippo ha imbracciato la chitarra e ha iniziato a suonare con il fratello Tommy, facendo di questa passione un mestiere.

Nel singolo Le cose belle parli di promesse non mantenute per i tuoi coetanei, quali sono?
Sono le promesse sul nostro futuro. Siamo la generazione che sarebbe dovuta entrare nel nuovo millennio e prenderne le redini, invece si è dimostrato molto diverso dalle immagini che ci hanno propinato da bambini.

Il brano è il ritratto di una generazione che si arrende, tu sei mai stato sul punto di mollare? Se sì che cosa ti ha fatto perseverare?
In realtà la mia generazione è un po’ abbacchiata ma non ancora sconfitta. La passione per il pugilato mi ha insegnato che non c’è nulla di male a cadere, l’importante è come ci si rialza ed è una lezione che conservo anche nella vita.

Quali sono le cose belle che ti hanno fatto male?
Molte delle cose belle della vita, se prese senza moderazione, fanno male, ma spesso sono le più divertenti!

Per fortuna c’è anche l’amore, visto come una rinascita in Nove mesi.
Esatto, il senso è proprio quello, la rinascita è un elemento fondamentale del disco, un motivo che si trova in tanti brani.

Hai vissuto a New York: come questa città ha influenzato il tuo modo di fare musica?
Frequentare i musicisti americani mi ha insegnato un approccio diverso allo strumento e al modo di porsi sul palco. E lo studio continua tuttora.

La Grande Mela, poi Milano e ora sei tornato a Rimini. Casa batte le metropoli 1-0? Che cosa c’è lì che non hai trovato altrove?
Sopra ogni cosa i cappelletti di mia mamma! A parte gli scherzi amo la mia vallata, il silenzio e la semplicità della vita di paese. Mi piace evadere spesso, ma trovo importante avere un rifugio dove tornare.

Attualmente stai girando l’Italia con Le cose belle Tour. Che tipo di spettacolo porti in scena?
Si tratta di uno spettacolo a cavallo tra il rock e l’elettronica, nel quale si gioca tanto sul fattore visivo e la regia luci. Nel concerto eseguo anche alcune cover per far conoscere il mio mondo a 360 gradi.

Con questo tour stai suonando nei club e nei teatri: ambienti così diversi influenzano l’approccio e il tuo modo di gestire il live?
Il club consente di avere un contatto più ravvicinato con la gente e spesso è possibile ‘aggredirla’ molto di più con il suono. il teatro invece è un momento per abbassare il volume e far sentire le sfumature. Due universi che adoro in egual misura.

Filippo Graziani sarà in tour il 20 giugno a Manoppello (PE – piazza Garibaldi), il 19 luglio a Gatteo (RN), il 25 luglio al Varigotti festival di Finale Ligure, il 2 agosto a Sant’Elpidio A Mare (AP – Località Bivio Cascinare), il 3 agosto a Aquilano (TE), il 15 agosto a Torrebruna (CH) e il 16 agosto a Pianola (AQ).

Photo Credit: Franco Turcati

 

Emanuele Corbo

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